Manuale di riferimento
Copyright
Questo documento è coperto dal Copyright © 2010-2015 dei suoi autori come elencati in seguito. È possibile distribuirlo e/o modificarlo nei termini sia della GNU General Public License (http://www.gnu.org/licenses/gpl.html), versione 3 o successive, che della Creative Commons Attribution License (http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/), versione 3.0 o successive.
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Collaboratori
Jean-Pierre Charras, Fabrizio Tappero.
Traduzione
Marco Ciampa <ciampix@libero.it>, 2014-2015.
Feedback
Si prega di inviare qualsiasi rapporto bug, suggerimento o nuova versione a:
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Documentazione di KiCad: https://github.com/KiCad/kicad-doc/issues
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Software KiCad: https://bugs.launchpad.net/kicad
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Traduzione di KiCad: https://github.com/KiCad/kicad-i18n/issues
Data di pubblicazione e versione del software
Pubblicato il 30 maggio, 2015.
1. Introduzione a Eeschema
1.1. Descrizione
Eeschema è un potente software editor di schemi elettrici, distribuito come parte della suite KiCad, e disponibile per i seguenti sistemi operativi:
-
Linux
-
Apple OS X
-
Windows
Indipendentemente dal sistema operativo, tutti i file Eeschema sono 100% compatibili da un sistema all’altro.
Eeschema è un’applicazione integrata dove tutte le funzioni di disegno, controllo, disposizione, gestione librerie e accesso al software di progettazione di circuiti stampati sono svolte all’interno del sistema Eeschema stesso.
Eeschema è stato concepito per lavorare con Pcbnew, che è il programma per la progettazione di circuiti stampati della suite di KiCad. Esso può anche esportare file di netlist, che descrivono le connessioni elettriche dello schema usabili da altri pacchetti.
Eeschema include un editor di componenti simbolici, che può creare e modificate componenti e gestire librerie. Esso integra le seguenti funzioni, aggiuntive ma essenziali, necessarie in ogni moderno software di elaborazione schemi elettrici:
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Controllo regole di progettazione (ERC) per il controllo automatico di connessioni errate o sconnesse
-
Esportazione di file del disegno dello schema in molti formati (Postscript, PDF, HPGL e SVG).
-
Generazione della distinta materiali (tramite script Python, che consente la conigurazione di molti formati).
1.2. Panoramica tecnica
Eeschema è limitato solo dalla disponibilità di memoria. Non c'è perciò praticamente nessun limite al numero di componenti, numero di pin nei componenti, numero di connessioni o fogli. In caso di schemi elettrici formati da più fogli, la rappresentazione è gerarchica.
Eeschema può usare schemi multifoglio di questi tipi:
-
Gerarchie semplici (ogni schema elettrico viene usato solo una volta).
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Gerarchie complesse (alcuni schemi sono usati più di una volta con istanze multiple).
-
Gerarchie piatte (schemi esplicitamente connessi ad uno schema principale).
2. Comandi generici Eeschema
2.1. Accesso ai comandi Eeschema
È possibile avere accesso ai vari comandi:
-
Facendo clic sulla barra del menu (in cima allo schermo).
-
Facendo clic sulle icone in cima allo schermo (comandi generali).
-
Facendo clic sulle icone sul lato destro dello schermo (comandi particolari o "strumenti").
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Facendo clic sulle icone sul lato sinistro dello schermo (opzioni di visualizzazione).
-
Premendo i pulsanti del mouse (comandi complementari importanti). In particolare un clic sul pulsante destro apre un menu contestuale che dipende dall’elemento sottostante il puntatore (zoom, griglia e modifica di elementi).
-
Tasti funzione (tasti F1, F2, F3, F4, Ins e spazio). Nello specifico: il tasto "Esc" spesso permette la cancellazione del comando in corso. Il tasto "Ins" permette la duplicazione dell’ultimo elemento creato.
Ecco le varie possibili collocazioni dei comandi:

2.2. Comandi da mouse
2.2.1. Comandi di base
Pulsante sinistro
-
Clic singolo: mostra nella barra di stato le caratteristiche del componente o del testo sotto il puntatore del mouse.
-
Doppio clic: modifica (se l’elemento è modificabile) il componente o il testo.
Pulsante destro
-
Apre un menu a scomparsa.
2.2.2. Operazioni sui blocchi
È possibile spostare, trascinare, copiare e cancellare aree selezionate in tutti i menu di Eeschema.
Le aree vengono selezionate creando un riquadro attorno ad esse trascinando il mouse col il tasto sinistro premuto.
Mantenendo premuti “Maiusc”, “Ctrl”, o “Maiusc + Ctrl” durante la selezione, esegue rispettivamente copia, trascinamento o cancellazione:
Pulsante sinistro del mouse |
Sposta la selezione. |
Maiusc + pulsante sinistro del mouse |
Copia la selezione. |
Ctrl + pulsante sinistro del mouse |
Trascina la selezione. |
Ctrl + Maiusc + pulsante sinistro del mouse |
Cancella la selezione. |
Durante il trascinamento o la copia, si può:
-
Fare clic nuovamente per piazzare gli elementi.
-
Fare clic con il pulsante destro per annullare.
Se un comando di spostamento blocco è cominciato, un altro comando può essere selezionato tramite il menu a scomparsa (mouse, tasto destro):

2.3. Comandi da tastiera
-
Il tasto "?" mostra l’elenco corrente dei comandi da tastiera.
-
I comandi da tastiera possono essere gestiti scegliendo "Modifica comandi da tastiera" nel menu delle preferenze.
Ecco l’elenco dei comandi da tastiera predefiniti:

Tutti i comandi da tastiera si possono ridefinire tramite l’editor dei comandi da tastiera:

2.4. Selezione della dimensione della griglia
In Eeschema, il puntatore si sposta sopra una griglia, che può essere visibile o nascosta. Nei menu di gestione delle librerie la griglia viene sempre visualizzata.
È possibile cambiare la dimensione della griglia attraverso il menu a scomparsa o tramite il menu Preferenze/Opzioni.
La dimensione predefinita della griglia è 50 mils (0.05") o 1,27 millimetri.
This is the preferred grid to place components and wires in a schematic, and to place pins when designing a symbol in the Component Editor.
One can also work with a smaller grid from 25 mil to 10 mil. This is only intended for designing the component body or placing text and comments, not for placing pins and wires.
2.5. Selezione Zoom
Per cambiare il livello di zoom:
-
Fare clic destro per aprire il menu a scomparsa e selezionare il livello di zoom desiderato.
-
O usare i tasti funzione:
-
F1: Ingrandisce
-
F2: Rimpicciolisce
-
F4 o clic singolo del pulsante centrale del mouse (senza spostare il mouse): centra la vista attorno alla posizione puntatore
-
-
Zoom finestra:
-
Rotellina del mouse: ingrandisce / rimpicciolisce
-
Maiusc+rotellina del mouse: scorre in su/giù
-
Ctrl+rotellina del mouse: scorre a sinistra/destra
-
2.6. Visualizzazione delle coordinate del puntatore
Le unità mostrate sono in pollici o in millimetri. Comunque, Eeschema lavora sempre internamente in millesimi (mils) di pollice.
Le seguenti informazioni sono mostrate sulla parte in basso a destra della finestra:
-
Fattore di zoom
-
Posizione assoluta del puntatore
-
Posizione relativa del puntatore
Le coordinate relative possono essere azzerate con la barra spazio. È utile per effettuare misure tra due punti.
![][alt=](images/it/status_bar.png)
2.7. Barra menu in cima
La barra menu in cima permette l’apertura e il salvataggio degli schemi elettrici, la configurazione del programma, e la visualizzazione della documentazione.

2.8. Barra strumenti in alto
Questa barra strumenti dà accesso alle funzioni principali di Eeschema.
Se Eeschema viene eseguito in modalità stand-alone (N.d.T. cioè al di fuori della gestione progetti KiCad), questo è l’insieme degli strumenti a disposizione:

Se Eeschema viene eseguito dal gestore progetti (KiCad), questo è l’insieme degli strumenti disponibili:

Gli strumenti per inizializzare un progetto non sono disponibili, dato che questi sono parte del Gestore progetti.
|
Crea un nuovo schema elettrico (solo in modalità stand alone). |
|
Apre uno schema elettrico (solo in modalità stand alone). |
|
Salva lo schema (gerarchico) completo. |
|
Seleziona la dimensione del foglio e modifica il blocco del titolo (cartiglio). |
|
Apre la finestra di dialogo della stampa. |
|
Rimuove gli elementi selezionati durante lo spostamento di un blocco. |
|
Copia gli elementi selezionati negli appunti durante lo spostamento di un blocco. |
|
Copia l’ultimo elemento o blocco selezionato nel foglio corrente. |
|
Annulla: elimina l’ultimo cambiamento effettuato (fino a 10). |
|
Ripristina l’ultimo cambiamento annullato (fino a 10). |
|
Invoca la finestra di dialogo della ricerca dei componenti e testi nello schema elettrico. |
|
Richiama la finestra di dialogo per la ricerca e sostituzione di testo nello schema elettrico. |
|
Ingrandimento e rimpicciolimento immagine. |
|
Ridisegna lo schermo; ingrandimento perfetto. |
|
Visualizza e naviga nell’albero della gerarchia. |
|
Lascia il foglio corrente e sale nella gerarchia. |
|
Chiama l’editor dei componenti Libedit per visualizzare e modificare librerie e simboli di componenti. |
|
Mostra le librerie (Viewlib). |
|
Annotazione dei componenti. |
|
ERC (Controllo Regole Elettriche). ERC valida automaticamente le connessioni elettriche. |
|
Esporta una netlist (Pcbnew, Spice e altri formati). |
|
Genera la distinta materiali (BOM - Bill of Materials). |
|
Modifica impronta. |
|
Chiama CvPvb per assegnare impronte a componenti. |
|
Richiama Pcbnew per la creazione del circuito stampato. |
|
Back-import-azione impronte componenti (selezionate usando CvPcb) nei campi "impronte". |
2.9. Icone della barra strumenti di destra
Questa barra contiene strumenti per:
-
Piazzare componenti, fili, bus, connessioni, etichette, testi, ecc.
-
Creare sotto-fogli gerarchici e simboli di connessione
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|
Annulla il comando o lo strumento attivi. |
|
Navigazione nella gerarchia: questo strumento rende possibile aprire il sottofoglio dello schema mostrato (clic sul simbolo di questo sottofoglio), o di risalire nella gerarchia (clic nell’area libera dello schema). |
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Mostra il selettore dei componenti. |
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Mostra il selettore dei simboli di alimentazione. |
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Disegna un filo. |
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Disegna un bus. |
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Disegna punti di connessione da filo a bus. Questi elementi sono solo grafici e non creano una connessione, perciò non dovrebbero essere usati per connettere assieme fili. |
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Disegna elementi di connessione bus-a-bus. |
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Inserisce simboli di "Non connessione". Questi devono essere piazzati sui pin dei componenti che non sono connessi. Utile nelle funzioni ERC per verificare se i pin siano stati lasciati intenzionalmente non connessi o se è una svista. |
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|
Inserimento giunzione. Per connettere due fili che si incrociano, o un filo e un pin, in caso di ambiguità (cioè se il capo di un filo o pin non è connesso ad una delle estremità dell’altro filo). |
|
|
Inserimento etichetta locale. Due fili possono essere connessi con etichette identiche nello stesso foglio. Per connessioni tra due fogli differenti, bisogna usare etichette globali o gerarchiche. |
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|
Inserimento etichetta globale. Tutte le etichette globali con lo stesso nome sono connesse assieme, anche tra fogli diversi. |
|
|
Inserimento etichetta gerarchica. Questo rende possibile inserire una connessione tra un foglio e il foglio genitore che lo contiene. |
|
|
Inserisce un sotto-foglio gerarchico. È necessario specificare il nome del file per questo sotto-foglio. |
|
|
Importazione etichette gerarchiche da un sotto-foglio. Queste etichette gerarchiche devono già essere inserite nel sotto-foglio. Sono equivalenti ai pin di un componente, e devono essere connesse usando fili. |
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Piazza una etichetta gerarchica in un simbolo di sottofoglio. Viene piazzato per nome e non richiede che etichetta esista già nello stesso sottofoglio. |
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Disegna una linea. Queste sono solo grafiche e non connettono alcunché. |
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Piazza commenti di testo. Questi sono solo elementi grafici. |
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|
Inserisce un’immagine bitmap. |
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Elimina l’elemento selezionato. Se vengono selezionati più elementi sovrapposti, la priorità viene data al più piccolo (i priorità decrescenti: giunzione, "Non connesso", filo, bus, testo, componente). Questo si applica ai fogli gerarchici. Nota: la funzione "Ripristina" della barra strumenti generale permette di eliminare le ultime cancellazioni. |
2.10. Icone barra degli strumenti di sinistra
Questa barra strumenti gestisce le opzioni di visualizzazione:
|
Mostra/Nascondi la griglia. |
|
Passa a pollici. |
|
Passa a millimetri. |
|
Scegli la forma del cursore |
|
Visibilità dei pin "invisibili". |
|
Orientamento concesso a fili e bus. |
2.11. Menu a scomparsa e modifiche veloci
Un click destro apre un menu contestuale per l’elemento selezionato. Quest’ultimo contiene:
-
Fattore di zoom.
-
Regolazione della griglia.
-
Parametri modificati comunemente per l’elemento selezionato.
Menu a scomparsa senza elementi selezionati.

Modifica di un’etichetta.

Modifica di un componente.

3. Menu principale in alto
3.1. Menu file

New Schematic Project |
Clear current schematic and initialize a new one |
Open Schematic Project |
Load a schematic hierarchy |
Open Recent |
Open a list of recently opened files |
Append Schematic Sheet |
Insert the contents of another sheet into the current one |
Save Schematic Project |
Save current sheet and all its hierarchy. |
Save Current Sheet Only |
Save current sheet, but not others in a hierarchy. |
Save Current Sheet As… |
Save current sheet with a new name. |
Page Settings |
Configure page dimensions and title block. |
Print schematic hierarchy (See also chapter Plot and Print). |
|
Plot |
Export to PDF, PostScript, HPGL or SVG format (See chapter Plot and Print). |
Close |
Quit without saving. |
3.2. Preferences menu
3.2.1. Preferences

Component Libraries |
Select libraries and library search path. |
Set Colors Scheme |
Select colors for display, print and plot. |
Schematic Editor Options |
General options (units, grid size, field names, etc.). |
Language |
Select interface language. |
Hotkeys |
List, edit, export, and import hotkey settings. |
Save Preferences |
Save the project settings to the .pro file. |
Load Preferences |
Load the project settings from a .pro file. |
3.2.2. Menu preferenze / Librerie componenti

Questa finestra di dialogo viene usata per configurare librerie di componenti e percorsi di ricerca. I parametri di configurazione vengono salvati nel file .pro. File di configurazione differenti in cartelle diverse sono consentiti.
Eeschema cerca, nell’ordine:
-
Il file di configurazione (projectname.pro) nella cartella corrente. Il file di configurazione kicad.pro nella cartella di KiCad. Questo file può perciò essere la configurazione predefinita. I valori predefiniti se nessun file viene trovato. Sarà perciò necessario almeno compilare l’elenco di librerie da caricare, e poi salvare la configurazione.
The Check for cache/library conflicts at schematic load box is used to configure the library conflict rescue behavior. See Rescuing Cached Components for more information about that.
3.2.3. Menu preferenze / Imposta schema colori

Schemi di colore per vari elementi grafici e selezione del colore di sfondo (bianco o nero).
3.2.4. Menu preferenze / Opzioni editor schemi elettrici

Unità di misura: |
Seleziona le unità di misura per lo schermo e le coordinate del puntatore (pollici o millimetri). |
Dimensione griglia: |
Selezione dimensione griglia. Si raccomanda di lavorare con una griglia normale (0.050 pollici o 1,27 mm). Griglie più piccole vengono usate solitamente per la creazione di componenti. |
Largezza bus predefinita: |
Spessore del tratto usato per disegnare i bus. |
Larghezza linea predefinita: |
Spessore del tratto usato per disegnare oggetti che non hanno uno spessore specificato. |
Dimensione testo predefinite: |
Usata per la creazione di nuovi elementi testo o etichette |
Passo orizzontale per gli elementi ripetuti |
Incremento sull’asse X durante la duplicazione dell’elemento (normalmente 0) (dopo il piazzamento di un elemento come un componente, un’etichetta o un filo, una duplicazione viene effettuata con il tasto Ins) |
Passo verticale per gli elementi ripetuti |
Incremento sull’asse Y durante la duplicazione dell’elemento (valore normale 0.100 pollici o 2,54 mm) |
Incremento delle etichette ripetute |
Incremento del valore dell’etichetta durante la duplicazione di testo terminante con un numero, come per esempio i membri di un bus (solitamente 1 o -1). |
Intervallo di auto salvataggio |
Tempo in minuti tra i salvataggi di backup. |
Part id notation: |
Style of suffix that is used to denote component parts (U1A, U1.A, U1-1, etc.) |
Mostra griglia |
Se selezionata: mostra la griglia. |
Mostra i pin nascosti |
Mostra i piedini invisibili (o nascosti), tipicamente i pin di alimentazione. Se selezionata, permette la visualizzazione dei pin. |
Do not center and warp cursor on zoom: |
When zooming, keep the position and cursor where they are. |
Use middle mouse button to pan |
When enabled, the sheet can be dragged around using the middle mouse button. |
Limit panning to scroll size |
When enabled, the middle mouse button cannot move the sheet area outside the displayed area. |
Pan while moving object |
If checked, automatically shifts the window if the cursor leaves the window during drawing or moving. |
Allow buses and wires to be placed in H or V orientation only |
If checked, buses and wires can only be vertical or horizontal. Otherwise, buses and wires can be placed at any orientation. |
Show page limits |
If checked, shows the page boundaries on screen. |
3.2.5. Preferences and Language
Use default mode. Other languages are available mainly for development purposes.
3.3. Help menu
Access to on-line help (this document) for an extensive tutorial about KiCad. Use “Copy Version Information” when submitting bug reports to identify your build and system.
4. General Top Toolbar
4.1. Sheet management
The Sheet Settings icon,
, allows you to define the sheet size and the contents of the title
block.

Sheet numbering is automatically updated. You can set the date to today by pressing the left arrow button by "Issue Date", but it will not be automatically changed.
4.2. Options of the schematic editor
4.2.1. General options

4.2.2. Template fields names
You can define custom fields that will exist by default in each component (even if left empty).

4.3. Search tool
The Find icon,
, can be used to access
the search tool.

You can search for a reference, a value, or a text string in the current sheet or in the whole hierarchy. Once found, the cursor will be positioned on the found element in the relevant sub-sheet.
4.4. Netlist tool
The Netlist icon,
, opens the
netlist generation tool.
The netlist file it creates describes all connections in the entire hierarchy.
In a multisheet hierarchy, any local label is visible only inside the sheet to which it belongs. Thus, the label TOTO of sheet 3 is different from the label TOTO of sheet 5 (if no connection has been intentionally introduced to connect them). This is due to the fact that the sheet name path is internally associated with the local label.
Note 1:
Label lengths have no limitations in Eeschema, but the software exploiting the generated netlist can be limited on this point.
Note 2:
Avoid spaces in the labels, because they will appear as separated words. It is not a limitation of Eeschema, but of many netlist formats, which often assume that a label has no spaces.

Opzioni:
Formato predefinito:
Check to select Pcbnew as the default format.
Other formats can also be generated:
-
Orcad PCB2
-
CadStar
-
Spice, for simulators
External plugins can be launched to extend the netlist formats list (a PadsPcb Plugin was added here).
4.5. Annotation tool
The icon
gives access to
the annotation tool. This tool performs an automatic naming of all
components in the schematic.
For multi-part components (such as 7400 TTL which contains 4 gates), a multi-part suffix is also allocated (thus a 7400 TTL designated U3 will be divided into U3A, U3B, U3C and U3D).
You can unconditionally annotate all the components, or only the new components, i.e. those which were not previously annotated.

Scope
Use the entire schematic. All the sheets are re-annotated (usual Option).
Use the current page only. Only the current sheet is re-annotated (this option is to be used only in special cases, for example to evaluate the amount of resistors in the current sheet.).
Keep existing annotation. Conditional annotation, only the new components will be re-annotated (usual option).
Reset existing annotation. Unconditional annotation, all the components will be re-annotated (this option is to be used when there are duplicated references).
Reset, but do not swap any annotated multi-unit parts. This keeps all groups of multiple units (e.g. U2A, U2B) together when reannotating.
Ordine di annotazione
Selects the order in which components will be numbered.
Scelte di annotazione
Selects the method by which numbers will be selected.
4.6. Electrical Rules Check tool
The icon
gives access to the electrical
rules check (ERC) tool.
This tool performs a design verification and is particularly useful to detect forgotten connections, and inconsistencies.
Once you have run the ERC, Eeschema places markers to highlight problems. The diagnosis can then be given by left clicking on the marker. An error file can also be generated.
4.6.1. Main ERC dialog

Errors are displayed in the Electrical Rules Checker dialog box:
-
Total count of errors and warnings.
-
Errors count.
-
Warnings count.
Opzioni:
-
Create ERC file report: check this option to generate an ERC report file.
Commands:
-
Delete Markers: to remove all ERC error/warnings markers.
-
Run: to perform an Electrical Rules Check.
-
Close: to exit this dialog box.
Note:
-
Clicking on an error message jumps to the corresponding marker in the schematic.
4.6.2. ERC options dialog

This tab allows you to establish connectivity rules between pins; you can choose between 3 options for each case:
-
No error
-
Warning
-
Error
Each square of the matrix can be modified by clicking on it.
4.7. Bill of Material tool
The icon
gives access to the bill of
materials (BOM) generator. This menu allows the generation of a file listing
of the components and/or hierarchical connections (global labels).

Eeschema’s BOM generator makes use of external plugins, generally in XSLT or Python form. Some are provided, and will be installed inside the KiCad program files directory.
A useful set of component properties to use for a BOM are:
-
Value - unique name for each part used.
-
Footprint - either manually entered or back-annotated (see below).
-
Field1 - Manufacturer’s name.
-
Field2 - Manufacturer’s Part Number.
-
Field3 - Distributor’s Part Number.
For example:

4.8. Import tool for footprint assignment:
4.8.1. Access:
The icon
gives access to the back-annotate tool.
This tool allows footprint changes made in PcbNew to be imported back into the footprint fields in Eeschema.
5. Schematic Creation and Editing
5.1. Introduzione
A schematic can be represented by a single sheet, but, if big enough, it will require several sheets.
A schematic represented by several sheets is hierarchical, and all its sheets (each one represented by its own file) constitute an Eeschema project. The manipulation of hierarchical schematics will be described in the Hierarchical Schematics chapter.
5.2. General considerations
A schematic designed with Eeschema is more than a simple graphic representation of an electronic device. It is normally the entry point of a development chain that allows for:
-
Validating against a set of rules (Electrical Rules Check) to detect errors and omissions.
-
Automatically generating a bill of materials (BOM).
-
Generating a netlist for simulation software such as SPICE.
-
Generating a netlist for transferring to PCB layout.
A schematic mainly consists of components, wires, labels, junctions, buses and power ports. For clarity in the schematic, you can place purely graphical elements like bus entries, comments, and polylines.
5.3. The development chain

Components are added to the schematic from component libraries. After the schematic is made, a netlist is generated, which is later used to import the set of connections and footprints into PcbNew.
5.4. Component placement and editing
5.4.1. Find and place a component
To load a component into your schematic you can use the icon
. A dialog box
allows you to type the name of the component to load.

The Choose Component dialog will filter components by name, keywords, and description according to what you type into the search field.
Before placing the component in the schematic, you can rotate it, mirror it, and edit its fields, by either using the hotkeys or the right-click context menu. This can be done the same way after placement.
Here is a component during placement:

5.4.2. Power ports
A power port symbol is a component (the symbols are grouped in the “power”
library), so they can be placed using the component chooser. However, as
power placements are frequent, the
tool is available. This tool is similar, except that the search
is done directly in the “power” library.
5.4.3. Component Editing and Modification (already placed component)
There are two ways to edit a component:
-
Modification of the component itself: position, orientation, unit selection on a multi-unit component.
-
Modification of one of the fields of the component: reference, value, footprint, etc.
When a component has just been placed, you may have to modify its value (particularly for resistors, capacitors, etc.), but it is useless to assign to it a reference number right away, or to select the unit (except for components with locked units, which you have to assign manually). This can be done automatically by the annotation function.
Component modification
To modify some feature of a component, position the cursor on the component, and then either:
-
Double-click on the component to open the full editing dialog.
-
Right-click to open the context menu and use one of the commands: Move, Orientation, Edit, Delete, etc.
Text fields modification
You can modify the reference, value, position, orientation, text size and visibility of the fields:
-
Double-click on the text field to modify it.
-
Right-click to open the context menu and use one of the commands: Move, Rotate, Edit, Delete, etc.
For more options, or in order to create fields, double-click on the component to open the Component Properties dialog.

Each field can be visible or hidden, and displayed horizontally or vertically. The displayed position is always indicated for a normally displayed component (no rotation or mirroring) and is relative to the anchor point of the component.
The option “Reset to Library Defaults” sets the component to the original orientation, and resets the options, size and position of each field. However, texts fields are not modified because this could break the schematic.
5.5. Wires, Buses, Labels, Power ports
5.5.1. Introduzione
All these drawing elements can also be placed with the tools on the vertical right toolbar.
These elements are:
-
Wires: most connections between components.
-
Buses: to graphically join bus labels
-
Polylines: for graphic presentation.
-
Junctions: to create connections between crossing wires or buses.
-
Bus entries: to show connections between wires and buses. Graphical only!
-
Labels: for labeling or creating connections.
-
Global labels: for connections between sheets.
-
Texts: for comments and annotations.
-
"No Connect" flags: to terminate a pin that does not need any connection.
-
Hierarchical sheets, and their connection pins.
5.5.2. Connections (Wires and Labels)
There are two ways to establish connection:
-
Pin to pin wires.
-
Labels.
The following figure shows the two methods:

Note 1:
The point of “contact” of a label is the lower left corner of the first letter of the label. This point is displayed with a small square when not connected.
This point must thus be in contact with the wire, or be superimposed at the end of a pin so that the label is seen as connected.
Note 2:
To establish a connection, a segment of wire must be connected by its ends to an another segment or to a pin.
If there is overlapping (if a wire passes over a pin, but without being connected to the pin end) there is no connection.
Note 3:
Wires that cross are not implicitly connected. It is necessary to join them with a junction dot if a connection is desired.
The previous figure (wires connected to DB25FEMALE pins 22, 21, 20, 19) shows such a case of connection using a junction symbol.
Note 4:
If two different labels are placed on the same wire, they are connected together and become equivalent: all the other elements connected to one or the other labels are then connected to all of them.
5.5.3. Connections (Buses)
In the following schematic, many pins are connected to buses.

Bus members
From the schematic point of view, a bus is a collection of signals, starting with a common prefix, and ending with a number. For example, PCA0, PCA1, and PCA2 are members of the PCA bus.
The complete bus is named PCA[N..m], where N and m are the first and the last wire number of this bus. Thus if PCA has 20 members from 0 to 19, the complete bus is noted PCA[0..19]. A collection of signals like PCA0, PCA1, PCA2, WRITE, READ cannot be contained in a bus.
Connections between bus members
Pins connected between the same members of a bus must be connected by labels. It is not possible to connect a pin directly to a bus; this type of connection will be ignored by Eeschema.
In the example above, connections are made by the labels placed on wires connected to the pins. Bus entries (wire segments at 45 degrees) to buses are graphical only, and are not necessary to form logical connections.
In fact, using the repetition command (Insert key), connections can be very quickly made in the following way, if component pins are aligned in increasing order (a common case in practice on components such as memories, microprocessors…):
-
Place the first label (for example PCA0)
-
Use the repetition command as much as needed to place members. Eeschema will automatically create the next labels (PCA1, PCA2…) vertically aligned, theoretically on the position of the other pins.
-
Draw the wire under the first label. Then use the repetition command to place the other wires under the labels.
-
If needed, place the bus entries by the same way (Place the first entry, then use the repetition command).
Nota
|
In the Preferences/Options menu, you can set the repetition parameters:
|
Connessioni globali tra bus
You may need connections between buses, in order to link two buses having different names, or in the case of a hierarchy, to create connections between different sheets. You can make these connections in the following way.

Buses PCA [0..15], ADR [0..7] and BUS [5..10] are connected together (note the junction here because the vertical bus wire joins the middle of the horizontal bus segment).
More precisely, the corresponding members are connected together : PCA0, ADR0 are connected, (as same as PCA1 and ADR1 … PCA7 and ADR7).
Furthermore, PCA5, BUS5 and ADR5 are connected (just as PCA6, BUS6 and ADR6 like PCA7, BUS7 and ADR7).
PCA8 and BUS8 are also connected (just as PCA9 and BUS9, PCA10 and BUS10)
5.5.4. Power ports connection
When the power pins of the components are visible, they must be connected, as for any other signal.
Components such as gates and flip-flops may have invisible power pins. Care must be taken with these because:
-
You cannot connect wires, because of their invisibility.
-
You do not know their names.
And moreover, it would be a bad idea to make them visible and to connect them like the other pins, because the schematic would become unreadable and not in accordance with usual conventions.
Nota
|
If you want to enforce the display of these invisible power pins, you must
check the option “Show invisible power pins” in the Preferences/Options
dialog box of the main menu, or the icon
![]() |
Eeschema automatically connects invisible power pins of the same name to the power net of that name. It may be necessary to join power nets of different names (for example, "GND" in TTL components and "VSS" in MOS components); use power ports for this.
It is not recommended to use labels for power connection. These only have a “local” connection scope, and would not connect the invisible power pins.
The figure below shows an example of power port connections.

In this example, ground (GND) is connected to power port VSS, and power port VCC is connected to VDD.
Two PWR_FLAG symbols are visible. They indicate that the two power ports VCC and GND are really connected to a power source. Without these two flags, the ERC tool would diagnose: Warning: power port not powered.
All these symbols are components of the schematic library “power”.
5.5.5. "No Connect" flag
These symbols are very useful to avoid undesired ERC warnings. The electric rules check ensures that no connection has been accidentally left unconnected.
If pins must really remain unconnected, it is necessary to place a "No
Connect" flag (tool
) on
these pins. These symbols do not have any influence on the generated
netlists.
5.6. Drawing Complements
5.6.1. Text Comments
It can be useful (to aid in understanding the schematic) to place
annotations such as text fields and frames. Text fields (tool
) and Polyline (tool
) are intended for this use,
contrary to labels and wires, which are connection elements.
Here you can find an example of a frame with a textual comment.

5.6.2. Sheet title block
The title block is edited with the tool
.


The sheet number (Sheet X/Y) is automatically updated.
5.7. Rescuing cached components
By default, Eeschema loads component symbols out of the libraries according to the set paths. This can cause a problem when loading a very old project: if the symbols in the library have changed since they were used in the project, the ones in the project would be automatically replaced with the new versions. The new versions might not line up correctly or might be oriented differently, leading to a broken schematic.
However, when a project is saved, a cache library is saved along with it. This allows the project to be distributed without the full libraries. If you load a project where symbols are present both in its cache and in the system libraries, Eeschema will scan the libraries for conflicts. Any conflicts found will be listed in the following dialog:

You can see in this example that the project originally used a diode with the cathode facing up, but the library now contains one with the cathode facing down. This change could ruin the project! Pressing OK here will cause the old symbol to be saved into a special “rescue” library, and all the components using that symbol will be renamed to avoid naming conflicts.
If you press Cancel, no rescues will be made, so Eeschema will load all the new components by default. Because no changes were made, you can still go back and run the rescue function again: choose "Rescue Cached Components" in the Tools menu to call up the dialog again.
If you would prefer not to see this dialog, you can press "Never Show Again". The default will be to do nothing and allow the new components to be loaded. This option can be changed back in the Component Libraries preferences.
6. Schemi elettrici gerarchici
6.1. Introduzione
Una rappresentazione gerarchica è in genere una buona soluzione al problema dei progetti consistenti in più di qualche foglio. Se si vuole gestire questa tipologia di progetti, è necessario:
-
Usare fogli grandi, con il risultato di avere poi problemi di stampa e di gestione dei fogli.
-
Usare diversi fogli gerarchici, che portano ad una struttura gerarchica.
Lo schema elettrico completo consisterà quindi in un foglio principale, chiamato foglio radice, e dei sotto-fogli costituenti la gerarchia. Inoltre, una attenta suddivisione del progetto in fogli separati migliora la sua leggibilità.
Dal foglio radice, si possono trovare tutti i sottofogli. La gestione
gerarchica degli schemi elettrici è molto facile con Eeschema, grazie ad un
"esploratore gerarchico" integrato accessibile tramite l’icona
sulla barra
strumenti in cima.
Ci sono due tipi di gerarchie che possono esistere simultaneamente: la prima è stata appena menzionata ed è di uso generale. La seconda consiste nella creazione componenti nella libreria che appaiono come componenti tradizionali nello schema, ma che effettivamente consistono a loro volta di uno schema elettrico che descrive la loro struttura interna.
Questo secondo tipo viene usato per sviluppatr circuiti integrati, dato che in questo caso è necessario usare funzioni di libreria nello schema che si sta progettando.
Eeschema attualmente non gestisce questo secondo caso.
Una gerarchia può essere:
-
semplice: un dato foglio è usato solo una volta
-
complessa: un dato foglio viene usato più di una volta (istanze multiple)
-
piatta: che consiste in una gerarchia semplice, ma le connessioni tra fogli non sono disegnate.
Eeschema può gestire tutte queste gerarchie.
La creazione di uno schema elettrico gerarchico è semplice, l’intera gerarchia viene gestita partendo dallo schema radice, come se si trattasse di un unico schema elettrico.
Due passi importanti da comprendere sono:
-
Come creare un sotto-foglio.
-
Come creare delle connessioni elettriche tra sotto-fogli.
6.2. Navigazione nella gerarchia
Esplorare i sotto-fogli è molto semplice grazie allo strumento di
esplorazione accessibile tramite il pulsante
presente sulla
barra strumenti in cima.

Ogni foglio è raggiungibile facendo clic sul suo nome. Per accedere velocemente, clic destro su un nome foglio, e scegliere Accedi al foglio.
È possibile raggiungere velocemente il fglio radice, o un sotto-foglio
grazie allo strumento
della
barra strumenti destra. Dopo che lo strumento di navigazione è stato
selezionato:
-
Fare clic su un nome foglio per selezionarlo.
-
Fare clic da qualunque altra parte per selezionare il foglio principale.
6.3. Locale, etichette gerarchiche e globali
6.3.1. Proprietà
Le etichette locali, strumento
, sono
simboli di connessione solo dentro un foglio. Le etichette gerarchiche
(strumento
)
sono simboli di connessione solo dentro un foglio ed ad un piedino
gerarchico piazzato nel foglio genitore.
Le etichette globali (strumento
) sono simboli di connessione attraverso tutta la gerarchia. I
piedini di potenza (tipo power in e power out) invisibili sono come le
etichette globali perché sono visti come connessi tra loro attraverso tutta
la gerarchia.
Nota
|
Dentro una gerarchia (semplice o complessa) si può usare sia etichette gerarchiche, assieme o in alternativa a, etichette globali. |
6.4. Creazione gerarchica di intestazioni
Si deve:
-
Piazzare nel foglio radice un simbolo gerarchico chiamato "simbolo foglio".
-
Inserire nel nuovo schema (sotto-foglio) con il navigatore e disegnarlo, come ogni altro schema elettrico.
-
Disegnare le connessioni elettriche tra due schemi piazzando etichette globali (hlabel) nel nuovo schema (sotto-foglio), ed etichette con lo stesso nome nel foglio radice, conosciute anche come EtichetteFoglio. Queste EtichetteFoglio saranno connesse al simbolo del foglio del foglio radice ad altri elementi dello schema come pin di componenti standard.
6.5. Simbolo di foglio
Disegna un rettangolo definito dai due punti diagonali che simboleggiano il sotto-foglio.
La dimensione di questo rettangolo deve consentire di piazzare in seguito etichette particolari, piedini gerarchici, corrispondenti alle etichette globali (hlabel) nel sotto-foglio.
Queste etichette sono simili a normali piedini di componenti. Selezionare lo
strumento
.
Fare clic per piazzare l’angolo sinistro alto del rettangolo. Fare clic nuovamente per piazzare l’angolo destro basso, verificando di creare un rettangolo sufficientemente dimensionato.
Verrà richiesto di inserire un nome file e un nome foglio per questo sotto-foglio (in modo da poter raggiungere lo schema corrispondente, usando il navigatore della gerarchia).

Bisogna per lo meno dare un nome file. Se non c'è un nome foglio, il nome file verrà usato come nome foglio (solitamente si lascia così).
6.6. Connessioni - piedini gerarchici
Qui si devono creano i punti di connessione (punti gerarchici) per il simbolo appena creato.
Questi punti di connessione sono simili ai piedini dei componenti normali, ma con la possibilità di connettere un bus completo con solo un punto di connessione.
Ci sono due modi per fare ciò:
-
Piazzare i diversi pin prima di disegnare il sotto-foglio (disposizione manuale).
-
Piazzare i diversi pin dopo aver disegnato il sotto-foglio, e le etichette globali (disposizione semi-automatica).
La seconda soluzione è la preferibile.
Disposizione manuale:
-
Selezionare lo strumento
.
-
Fare clic sul simbolo gerarchico dove si vuole posizionare il pin.
Si osservi sotto un esempio di creazione di un pin gerarchico di nome "CONNECTION":

Si può definire il nome, dimensione e direzione del pin durante la creazione o in seguito, facendo clic destro del mouse e selezionando "Modifica pin foglio" nel menu a scomparsa.
Dentro il foglio, una etichetta gerarchica deve essere preimpostata con lo stesso nome del pin gerarchico. Il lavoro di verifica della corrispondenza di questi nomi, deve essere effettuato manualmente, e questa è la ragione per cui il secondo metodo, sotto, è da preferire.
Piazzamento automatico:
-
Selezionare lo strumento
.
-
Fare clic sul simbolo gerarchico da dove si vuole importare i pin corrispondenti alle etichette globali piazzate nello schema corrispondente. Apparirà un pin gerarchico, se esiste una nuova etichetta globale, cioè non corrispondente ad un pin già piazzato.
-
Fare clic dove si vuole piazzare questo piedino.
Tutti i pin necessari possono perciò essere piazzati velocemente e senza errori. Il loro aspetto è in accordo con le etichette globali corrispondenti.
6.7. Connessioni - etichette gerarchiche
Ogni pin del simbolo del foglio appena creato, deve corrispondere ad una
etichetta chiamata etichetta gerarchica nel sotto-foglio. Le etichette
gerarhiche sono simili alle etichette, ma forniscono connessioni tra i
sotto-fogli ed il foglio radice. La rappresentazione grafica delle due
etichette complementari (pin e etichetta gerarchica) è simile. La creazione
delle etichette gerarchiche viene fatta con lo strumento
.
Di seguito un esempio di foglio radice:

Si noti il pin VCC_PIC, collegato al connettore JP1.
Ecco le connessioni corrispondenti nel sotto-foglio:

Si troverà ancora, le due corrispondenti etichette gerarchiche, che forniscono connessione tra i due fogli gerarchici.
Nota
|
Si può usare etichette gerarchiche e pin gerarchici per connettere due bus, secondo la sintassi (Bus [N. .m]) descritta in precedenza. |
6.7.1. Etichette, etichette gerarchiche, etichette globali e pin di alimentazione invisibili
Ecco alcune note sulle varie modalità di fornire connessioni, a parte le connessioni tramite i semplici fili disegnati.
Etichette semplici
Le etichette semplici hanno una capacità di connessione locale, cioè limitata al foglio dello schema dove sono collocate. Ciò è dovuto al fatto che:
-
Ogni foglio ha un numero di foglio.
-
Questo numero di foglio è associato ad una etichetta.
Perciò, se si piazza l’etichetta "TOTO" nel foglio n° 3, in effetti l’etichetta vera è "TOTO_3". Se si piazza anche un’etichetta "TOTO" nel foglio n° 1 (foglio radice) si piazza in effetti un’etichetta di nome "TOTO_1", differente da "TOTO_3". Ciò si verifica sempre, anche quando c'è un solo foglio.
Etichette gerarchiche
Quanto detto per le etichette semplici risulta vero anche per le etichette gerarchiche.
Perciò nello stesso foglio, un’etichetta gerarchica "TOTO" viene considerata connessa ad un’etichetta locale "TOTO", ma non connessa ad un’etichetta gerarchica o un’etichetta di nome "TOTO" in un altro foglio.
Comunque, un’etichetta gerarchica viene considerata connessa al corrispondente simbolo etichetta foglio nel simbolo gerarchico piazzato nel foglio radice.
Pin di alimentazione invisibili
It was seen that invisible power pins were connected together if they have the same name. Thus all the power pins declared "Invisible Power Pins" and named VCC are connected and form the equipotential VCC, whatever the sheet they are placed on.
Ciò significa che se si piazza un’etichetta VCC in un sotto-foglio, essa non verrà connessa ai piedini VCC, dato che questa etichetta è in realtà VCC_n, dove n è il numero di foglio.
Se si desidera che questa etichetta VCC sia veramente connessa all’equipotenziale VCC, essa dovrà essere esplicitamente connessa ad un piedino di alimentazione invisibile, grazie ad una porta di alimentazione VCC.
6.7.2. Etichette globali
Le etichette globali che posseggono un nome identico sono connesse attraverso l’intera gerarchia.
(etichette di alimentazione come vcc … sono etichette globali)
6.8. Gerarchia complessa
Ecco un esempio. Lo stesso schema viene usato due volte (due istanze). I due fogli condividono lo stesso schema perché il nome del file è lo stesso per i due fogli (“other_sheet.sch”). Ma i nomi dei fogli devono essere differenti.

6.9. Gerarchia piatta
Si può creare un progetto usando molti fogli, senza creare connessioni tra questi fogli (gerarchia piatta) se le seguenti regole vengono rispettate:
-
Bisogna creare un foglio radice contenente gli altri fogli, che agisce come un collegamento tra gli altri fogli.
-
Non sono necessarie connessioni esplicite.
-
Tutte le connessioni tra fogli useranno etichette globali invece di etichette gerarchiche.
Ecco un esempio di un foglio radice.

Ecco le due pagine, connesse tramite etichette globali.
Ecco il pic_programmer.sch.

Ecco il pic_sockets.sch.

Guardare le etichette globali.

7. Annotazione classificazione automatica
7.1. Introduzione
Lo strumento di annotazione classificazione automatica permette di assegnare
automaticamente un riferimento a componenti nello schema. Per componenti
multiparte, assegna un suffisso multi-parte per minimizzare il numero di
questi pacchetti. Lo strumento di annotazione classificazione automatica è
accessibile tramite l’icona
. Qui si trova sua
finestra principale.

Varie possibilità sono disponibili:
-
Annota tutti i componenti (reimpostando le opzioni di annotazione esistenti)
-
Annota tutti i componenti, ma non scambiare nessuna multiparte annotata precedentemente.
-
Annota solo i nuovi componenti (cioè quelli i cui riferimenti finiscono per ? come IC?) (mantieni le opzioni di annotazione esistenti).
-
Annota l’intera gerarchia (usa l’opzione schema intero).
-
Annota solo il foglio attuale (usa l’opzione solo pagina corrente).
L’opzione “Reimposta ma non scambiare nessuna parte multipla annotata” mantiene tutte le associazioni esistenti tra parti multi-unità. In pratica, se si ha U2A e U2B, queste possono essere riannotate rispettivamente a U1A e U1B, ma non saranno mai riannotate a U1A e U2A, né a U2B e U2A. Utile se ci si vuole assicurare che i raggruppamenti di pin vengano mantenuti se si è già deciso che sottounità sia meglio piazzare in una determinata posizione.
La scelta dell’ordine di annotazione fornisce il metodo usato per impostare il numero di riferimento dentro ogni foglio della gerarchia.
Ad eccezione di casi particolari, l’annotazione automatica si applica all’intero progetto (tutti i fogli) e ad i nuovi componenti, se non si vuole modificare le annotazioni precedenti.
La scelta annotazione fornisce il metodo usato per calcolare l’id del riferimento:
-
Usa il primo numero libero nello schema: i componenti vengono annotati da 1 (per ogni prefisso di riferimento). Se esiste una precedente annotazione, verranno usati i numeri non ancora in uso.
-
Comincia dal foglio numero*100 e usa il primo numero libero: l’annotazione comincia da 101 per il foglio numero 1, da 201 per il foglio numero 2, ecc. Se ci sono più di 99 elementi con lo stesso prefisso di riferimento (U, R) nel foglio 1, lo strumento di annotazione usa il numero 200 e più, e l’annotazione per il foglio 2 comincerà dal prossimo numero libero.
-
Comincia dal foglio numero*1000 e usa il primo numero libero. L’annotazione comincia da 1001 per il foglio 1, 2001 per il foglio 2.
7.2. Alcuni esempi
7.2.1. Ordine di annotazione
Questo esempio mostra 5 elementi piazzati, ma non annotati.

Dopo che lo strumento di annotazione viene eseguito, viene ottenuto il seguente risultato.
Ordinato per posizione X.

Ordinato per posizione Y.

Si può osservare che quattro porte 74LS00 sono state distribuite nel contenitore U1, e che la quinta 74LS00 è stata assegnata al successivo U2.
7.2.2. Scelte di annotazione
Ecco un’annotazione nel foglio 2 dove è stata impostata l’opzione usa il primo numero libero nello schema.

L’optione comincia dal foglio numero*100 e usa il prino numero libero produce il seguente risultato.

L’opzione comincia dal numero*1000 e usa il primo numero libero produce il seguente risultato.

8. Design verification with Electrical Rules Check
8.1. Introduzione
The Electrical Rules Check (ERC) tool performs an automatic check of your schematic. The ERC checks for any errors in your sheet, such as unconnected pins, unconnected hierarchical symbols, shorted outputs, etc. Naturally, an automatic check is not infallible, and the software that makes it possible to detect all design errors is not yet 100% complete. Such a check is very useful, because it allows you to detect many oversights and small errors.
In fact all detected errors must be checked and then corrected before proceeding as normal. The quality of the ERC is directly related to the care taken in declaring electrical pin properties during library creation. ERC output is reported as "errors" or "warnings".

8.2. How to use ERC
ERC can be started by clicking on the icon
.
Warnings are placed on the schematic elements raising an ERC error (pins or labels).
Nota
|
|
You can also delete error markers from the dialog.
8.3. Example of ERC

Here you can see four errors:
-
Two outputs have been erroneously connected together (red arrow).
-
Two inputs have been left unconnected (green arrow).
-
There is an error on an invisible power port, power flag is missing (green arrow on the top).
8.4. Displaying diagnostics
By right-clicking on a marker the pop-up menu allows you to access the ERC marker diagnostic window.

and when clicking on Marker Error Info you can get a description of the error.

8.5. Power pins and Power flags
It is common to have an error or a warning on power pins, even though all seems normal. See example above. This happens because, in most designs, the power is provided by connectors that are not power sources (like regulator output, which is declared as Power out).
The ERC thus won’t detect any Power out pin to control this wire and will declare them not driven by a power source.
To avoid this warning you have to place a "PWR_FLAG" on such a power port. Take a look at the following example:

Il marcatore dell’errore allora sparirà.
Most of the time, a PWR_FLAG must be connected to GND, because usually regulators have outputs declared as power out, but ground pins are never power out (the normal attribute is power in), so grounds never appear connected to a power source without a pwr_flag.
8.6. Configurazione
The Options panel allows you to configure connectivity rules to define electrical conditions for errors and warnings check.

Rules can be changed by clicking on the desired square of the matrix, causing it to cycle through the choices: normal, warning, error.
8.7. ERC report file
An ERC report file can be generated and saved by checking the option Write ERC report. The file extension for ERC report files is .erc. Here is an example ERC report file.
ERC control (4/1/1997-14:16:4) ***** Sheet 1 (INTERFACE UNIVERSAL) ERC: Warning Pin input Unconnected @ 8.450, 2.350 ERC: Warning passive Pin Unconnected @ 8.450, 1.950 ERC: Warning: BiDir Pin connected to power Pin (Net 6) @ 10.100, 3.300 ERC: Warning: Power Pin connected to BiDir Pin (Net 6) @ 4.950, 1.400 >> Errors ERC: 4
9. Creazione di una netlist
9.1. Panoramica
Una netlist è un file che descrive le connessioni elettriche tra componenti. Nel file di netlist si possono trovare:
-
L’elenco componenti
-
L’elenco delle connessioni tra componenti, chiamate collegamenti equipotenziali.
Esistono diversi formati di netlist. Alle volte l’elenco componenti e l’elenco equi-potenziale sono due file separati. La netlist è fondamentale per uso di software di progettazione elettronica, dato che la netlist è il collegamento altro software CAD elettronico, come:
-
Software per la progettazione di circuiti stampati.
-
Simulazione di circuiti elettrici e circuiti stampati.
-
Compilatori di CPLD (e di altri chip programmabili).
Eeschema supporta diversi formati di netlist.
-
Formato PCBNEW (circuiti stampati).
-
Formato ORCAD PCB2 (circuiti stampati).
-
Formato CADSTAR (circuiti stampati).
-
Formato Spice, per vari simulatori (di questa famiglia ma il formato Spice viene usato anche da altri simulatori).
9.2. Formati di netlist
Selezionare lo strumento
per
aprire la finestra di dialogo di creazione della netlist.
Selezionato Pcbnew

Selezionato Spice

Using the different tabs you can select the desired format. In Spice format you can generate netlists with either equi-potential names (it is more legible) or net numbers (old Spice versions accept numbers only). By clicking the Netlist button, you will be asked for a netlist file name.
Nota
|
Con grossi progetti, la generazione della netlist potrebbe impiegare diversi minuti. |
9.3. Esempi netlist
In basso si può osservare uno schema che usa la libreria PSPICE:

Esempio di file di netlist PCBNEW:
# Eeschema Netlist Versione 1.0 generato il 21/1/1997-16:51:15 ( (32E35B76 $noname C2 1NF {Lib=C} (1 0) (2 VOUT_1) ) (32CFC454 $noname V2 AC_0.1 {Lib=VSOURCE} (1 N-000003) (2 0) ) (32CFC413 $noname C1 1UF {Lib=C} (1 INPUT_1) (2 N-000003) ) (32CFC337 $noname V1 DC_12V {Lib=VSOURCE} (1 +12V) (2 0) ) (32CFC293 $noname R2 10K {Lib=R} (1 INPUT_1) (2 0) ) (32CFC288 $noname R6 22K {Lib=R} (1 +12V) (2 INPUT_1) ) (32CFC27F $noname R5 22K {Lib=R} (1 +12V) (2 N-000008) ) (32CFC277 $noname R1 10K {Lib=R} (1 N-000008) (2 0) ) (32CFC25A $noname R7 470 {Lib=R} (1 EMET_1) (2 0) ) (32CFC254 $noname R4 1K {Lib=R} (1 +12V) (2 VOUT_1) ) (32CFC24C $noname R3 1K {Lib=R} (1 +12V) (2 N-000006) ) (32CFC230 $noname Q2 Q2N2222 {Lib=NPN} (1 VOUT_1) (2 N-000008) (3 EMET_1) ) (32CFC227 $noname Q1 Q2N2222 {Lib=NPN} (1 N-000006) (2 INPUT_1) (3 EMET_1) ) ) # End
In formato PSPICE, la netlist è la seguente:
* Eeschema Netlist Versione 1.1 (formato Spice) data creazione: 18/6/2008-08:38:03 .model Q2N2222 npn (bf=200) .AC 10 1Meg \*1.2 .DC V1 10 12 0.5 R12 /VOUT N-000003 22K R11 +12V N-000003 100 L1 N-000003 /VOUT 100mH R10 N-000005 N-000004 220 C3 N-000005 0 10uF C2 N-000009 0 1nF R8 N-000004 0 2.2K Q3 /VOUT N-000009 N-000004 N-000004 Q2N2222 V2 N-000008 0 AC 0.1 C1 /VIN N-000008 1UF V1 +12V 0 DC 12V R2 /VIN 0 10K R6 +12V /VIN 22K R5 +12V N-000012 22K R1 N-000012 0 10K R7 N-000007 0 470 R4 +12V N-000009 1K R3 +12V N-000010 1K Q2 N-000009 N-000012 N-000007 N-000007 Q2N2222 Q1 N-000010 /VIN N-000007 N-000007 Q2N2222 .print ac v(vout) .plot ac v(nodes) (-1,5) .end
9.4. Note sulla netlist
9.4.1. Precauzioni sul nomi netlist
Molti strumenti software che usano le netlists non accettano spazi nei nomi dei componenti, pins, collegamenti equi-potenziali o altri elementi. Si consiglia di evitare sistematicamente l’uso degli spazi nelle etichette, o nei campi nome o valore dei componenti o dei loro piedini.
Allo stesso modo, i caratteri speciali diversi dalle lettere e numeri possono causare dei problemi. Si noti che questa limitazione non è relativa a Eeschema, ma sui formati di netlist che possono diventare intraducibili verso software che usi i file di netlist.
9.4.2. Netlist PSPICE
Per il simulatore Pspice, è necessario includere alcune linee di comando nella netlist stessa (.PROBE, .AC, ecc.).
Ogni linea di testo inclusa nello schema elettrico che cominci con la parola chiave -pspice o -gnucap sarà inserita (senza la parola chiave) in cima alla netlist.
Ogni linea di testo inclusa nello schema elettrico che cominci con la parola chiave +pspice o +gnucap verrà inserita (senza parola chiave) alla fine della netlist.
Ecco un esempio di testo con molte linee singole e una multilinea:

Per esempio, se si batte il testo seguente (non usate un’etichetta!):
-PSPICE .PROBE
verrà inserita nella netlist una linea .PROBE .
Nell’esempio precedente, tre linee erano state inserite all’inizio della netlist e due alla fine, con questa tecnica.
Se si usano testi multilinea, le parole chiave +pspice o +gnucap sono necessarie solo una volta:
+PSPICE .model NPN NPN .model PNP PNP .lib C:\Program Files\LTC\LTspiceIV\lib\cmp\standard.bjt .backanno
crea le quattro linee:
.model NPN NPN .model PNP PNP .lib C:\Program Files\LTC\LTspiceIV\lib\cmp\standard.bjt .backanno
Si noti anche che il GND equipotenziale deve essere chiamato 0 (zero) per Pspice.
9.5. Altri formati
Per altri formati di netlist si possono aggiungere convertitori di netlist in forma di plugin. Questi convertitori vengono automaticamente eseguiti da Eeschema. Il capitolo 14 contiene alcune spiegazioni ed esempi di convertitori.
Un convertitore è un file di testo (in formato xsl) ma si possono anche usare altri linguaggi come Python. Quando si usa il formato xsl, uno strumento (xsltproc.exe o xsltproc) legge il file intermedio creato da Eeschema, ed il file convertitore per creare il file in uscita. In questo caso, il file convertitore (un foglio di stile) è molto piccolo e facile da scrivere.
9.5.1. La finestra di dialogo di inizializzazione
Per aggiungere un nuovo plugin di netlist si usa il pulsante Aggiungi plugin.

Ecco la finestra di impostazione del plugin PadsPcb:

L’impostazione richiederà:
-
Un titolo (per esempio, il nome del formato della netlist).
-
Il plugin la lanciare.
Quando la netlist viene generata:
-
Eeschema crea un file intermedio *.tmp, per esempio test.tmp.
-
Eeschema esegue il plugin, il quale legge test.tmp e crea test.net.
9.5.2. Formato a linea di comando
Ecco un esempio, che usa xsltproc.exe come strumento per convertire dei file .xsl, e un file netlist_form_pads-pcb.xsl come foglio di stile di conversione:
f:/kicad/bin/xsltproc.exe -o %O.net f:/kicad/bin/plugins/netlist_form_pads-pcb.xsl %I
Con:
f:/kicad/bin/xsltproc.exe |
Uno strumento per leggere e convertire file xsl |
-o %O.net |
File in uscita: %O definirà il file in uscita. |
f:/kicad/bin/plugins/netlist_form_pads-pcb.xsl |
Nome file convertitore (un foglio di stile, formato xsl). |
%I |
Sarà rimpiazzato dal file intermedio creato da Eeschema (*.tmp). |
Per lo schema elettrico test.sch, la riga di comando sarà:
f:/kicad/bin/xsltproc.exe -o test.net f:/kicad/bin/plugins/netlist_form_pads-pcb.xsl test.tmp.
9.5.3. Convertitore e foglio di stie (plugin)
Questo è un software molto semplice, dato che il suo scopo è esclusivamente di convertire un testo in ingresso (il file di testo intermedio) in un altro file di testo. Inoltre, dal file di testo intermedio, è possibile creare una distinta materiali.
Quando si usa xsltproc come strumento di conversione, viene generato solo il foglio di stile.
9.5.4. Formato file netlist intermedio
Consultare il capitolo 14 per ottenere ulteriori informazioni su xslproc, sulle descrizioni del formato file intermedio, e alcuni esempi di fogli di stile per convertitori.
10. Plot and Print
10.1. Introduzione
You can access both print and plot commands via the file menu.

The suported output formats are Postscript, PDF, SVG, DXF and HPGL. You can also directly print to your printer.
10.2. Comandi di stampa comuni
- Plot Current Page
-
prints one file for the current sheet only.
- Plot All Pages
-
allows you to plot the whole hierarchy (one print file is generated for each sheet).
10.3. Plot in Postscript
This command allows you to create PostScript files.

The file name is the sheet name with an extension .ps. You can disable the option "Plot border and title block". This is useful if you want to create a postscript file for encapsulation (format .eps) often used to insert a diagram in a word processing software. The message window displays the file names created.
10.4. Plot in PDF

Allows you to create plot files using the format PDF. The file name is the sheet name with an extension .pdf.
10.5. Plot in SVG

Allows you to create plot files using the vectored format SVG. The file name is the sheet name with an extension .svg.
10.6. Plot in DXF

Allows you to create plot files using the format DXF. The file name is the sheet name with an extension .dxf.
10.7. Plot in HPGL
This command allows you to create an HPGL file. In this format you can define:
-
Page size.
-
Origin.
-
Pen width (in mm).
The plotter setup dialog window looks like the following:

The output file name will be the sheet name plus the extension .plt.
10.7.1. Sheet size selection
Sheet size is normally checked. In this case, the sheet size defined in the title block menu will be used and the chosen scale will be 1. If a different sheet size is selected (A4 with A0, or A with E), the scale is automatically adjusted to fill the page.
10.7.2. Offset adjustments
For all standard dimensions, you can adjust the offsets to center the drawing as accurately as possible. Because plotters have an origin point at the center or at the lower left corner of the sheet, it is necessary to be able to introduce an offset in order to plot properly.
Generally speaking:
-
For plotters having their origin point at the center of the sheet the offset must be negative and set at half of the sheet dimension.
-
For plotters having their origin point at the lower left corner of the sheet the offset must be set to 0.
To set an offset:
-
Select sheet size.
-
Set offset X and offset Y.
-
Click on accept offset.
10.8. Print on paper
This command, available via the icon
, allows you to
visualize and generate design files for the standard printer.

The "Print sheet reference and title block" option enables or disables sheet references and title block.
The "Print in black and white" option sets printing in monochrome. This option is generally necessary if you use a black and white laser printer, because colors are printed into half-tones that are often not so readable.
11. Editor dei componenti della libreria
11.1. Informazioni generali sui componenti della libreria
Un componente è un elemento dello schema elettrico che contiene una rappresentazione grafica, connessioni elettriche e campi che definiscono il componente stesso. I componenti usati in uno schema elettrico vengono memorizzati nelle librerie di componenti. Eeschema fornisce uno strumento di modifica dei componenti di libreria che permette di creare librerie, aggiungere, eliminare o trasferire componenti tra librerie, esportare componenti su file e importare componenti da file. In breve, lo strumento di modifica delle librerie fornisce un modo semplice per gestire i file delle librerie di componenti.
11.2. Panoramica delle librerie di componenti
Una libreria di componenti è composta da uno o più componenti. Generalmente i componenti sono raggruppati per funzione, tipo e/o produttore.
Un componente è composto di:
-
Elementi grafici (linee, cerchi, archi, testo, ecc.) che forniscono la definizione del simbolo.
-
I piedini hanno sia proprietà grafiche (linea, clock, inversione, attivo basso, ecc.) che proprietà elettriche (ingresso, uscita, bidirezionale, ecc.) usate dallo strumento di controllo regole elettriche (ERC).
-
Campi come riferimenti, valori, nomi impronte corrispondenti per la progettazione del circuito stampato, ecc.
-
Alias usati per associare a componenti comuni come un 7400 con tutte le sue derivazioni come 74LS00, 74HC00 e 7437. Tutti questi alias condividono lo stesso componente di libreria.
La corretta progettazione di componenti richiede:
-
Specificare se il componente è formato da più di un’unità.
-
Specificare se il componente possiede uno stile corpo alternativo altrimenti detto rappresentazione De Morgan.
-
La progettazione della sua rappresentazione simbolica usando linee, rettangoli, cerchi, poligoni e testo.
-
L’aggiunta di pin definendo con cura l’elemento grafico di ogni pin, il nome, il numero, e le sue proprietà elettriche (ingresso, uscita, tri-state, alimentazione, ecc.).
-
L’aggiunta di un alias per altri componenti che hanno lo stesso simbolo e piedinatura o la rimozione di uno di questi se il componente è stato creato da un altro componente.
-
L’aggiunta di campi opzionali come il nome dell’impronta usata dal software di progettazione di circuiti stampati e/o la definizione della loro visibilità.
-
La documentazione del componente aggiungendo una stringa di descrizione, collegamenti ai datasheet, ecc.
-
Il salvataggio nella libreria scelta.
11.3. Panoramica dell’editor dei componenti di libreria
Di seguito si può osservare la finestra principale dell’editor di librerie componenti. Esso consiste in tre barre degli strumenti che servono a velocizzare l’accesso alle funzioni più comuni, e un’area di visualizzazione/modifica del componente. Sulle barre degli strumenti non sono disponibili tutti comandi, ma quelli che mancano sono comunque accessibili tramite i menu.

11.3.1. Barra strumenti principale
La barra degli strumenti principale è collocata tipicamente in cima alla finestra principale, come mostrato sotto, e consiste nei comandi di gestione delle librerie, annullamento e ripetizione delle ultime operazioni, zoom e apertura delle finestre di dialogo delle proprietà dei componenti.

|
Salva la libreria attualmente selezionata. Il pulsante sarà disabilitato se non è attualmente selezionata nessuna libreria o se non sono stati effettuati dei cambiamenti alla libreria attualmente selezionata. |
|
Seleziona la libreria da modificare. |
|
Elimina un componente dalla libreria correntemente selezionata o da qualsiasi libreria definita dal progetto se non ci sono librerie selezionate. |
|
Apre il browser della libreria componenti per selezionare la libreria e il componente da modificare. |
|
Crea un nuovo componente. |
|
Carica un componente dalla libreria attualmente selezionata per la modifica. |
|
Crea un nuovo componente dal componente attualmente caricato. |
|
Salva i cambiamenti del componente corrente in memoria. Il file della libreria non viene modificato. |
|
Importa un componente da un file. |
|
Esporta il componente corrente in un file. |
|
Crea un nuvo file libreria contenente il componente corrente. Nota: le nuove librerie non vengono automaticamente aggiunte al progetto. |
|
Annulla l’ultima modifica. |
|
Annulla l’ultimo annullamento. |
|
Modifica le proprietà del componente corrente. |
|
Modifica i campi del componente corrente. |
|
Controllo nel componente corrente la presenza di errori di progettazione. |
|
Zoom in. |
|
Zoom out. |
|
Aggiorna lo schermo. |
|
Zoom sul componente della dimensione schermo. |
|
Seleziona lo stile corpo normale. Il pulsante è disabilitato se il componente corrente non ha uno stile corpo alternativo. |
|
Seleziona lo stile corpo alternativo. Il pulsante è disabiltato se il componente corrente non ha uno stile corpo alternativo. |
|
Mostra la documentazione associata. Il pulsante sarà disabilitato se non è stata definita della documentazione per il componente. |
|
Seleziona l’unità da mostrare. Il menu a discesa sarà disabilitato se il componente corrente non deriva da unità multiple. |
|
Seleziona l’alias. Il menu a discesa sarà disabilitato se il componente corrente non ha nessun alias. |
|
Modifica pin: modifica indipendente di forma e posizione di pin per componenti composti da unità e simboli multipli. |
|
Mostra la tabella piedini. |
11.3.2. Barra strumenti elementi
La barra verticale collocata tipicamente sulla destra della finestra principale permette di inserire tutti gli elementi richiesti per la progettazione di un componente. La tabella sottostante definisce ogni pulsante della barra.
|
Strumento di selezione. Facendo clic destro con questo strumento si apre il menu contestuale per l’oggetto sotto il puntatore. Il clic sinistro invece mostra gli attributi dell’oggetto sotto il puntatore in un pannello messaggi in fondo alla finestra principale. Doppio clic sinistro apre la finestra delle proprietà per l’oggetto sotto il puntatore. |
|
Strumento pin. Clic sinistro per aggiungere un nuovo pin. |
|
Strumento testo grafico. Clic sinistro per aggiungere un nuovo elemento di testo grafico. |
|
Strumento rettangolo. Clic sinistro per cominciare a disegnare il primo angolo di un rettangolo grafico. Di nuovo clic sinistro per piazzare l’angolo opposto del rettangolo. |
|
Circle tool. Left-click to begin drawing a new graphical circle from the center. Left-click again to define the radius of the circle. |
|
Strumento arco. Clic sinistro per cominciare a disegnare un nuovo arco grafico dal centro. Di nuovo clic sinistro per definire la prima estremità dell’arco. Ancora clic sinistro per definire la seconda estremità dell’arco. |
|
Strumento poligono. Clic sinistro per cominciare a disegnare un nuovo poligono grafico nel componente corrente. Clic sinistro per ogni linea aggiunta al poligono. Doppio clic sinistro per completare il poligono. |
|
Strumento àncora. Clic sinistro per impostar la posizione di ancoraggio del componente. |
|
Importa un componente da file. |
|
Esporta il componente corrente in un file. |
|
Strumento cancella. Clic sinistro per cancellare un oggetto dal componente corrente. |
11.3.3. Barra opzioni
La barra strumenti verticale, tipicamente collocata sul lato sinistro della finestra principale, permette di impostare alcune opzioni di disegno dell’editor. La tabella sottostante descrive ogni pulsante della barra.
|
Abilita/disabilita la visibilità della griglia. |
|
Imposta l’unità in pollici. |
|
Imposta l’unità in millimetri. |
|
Abilita/disabilia il puntatore a pieno schermo. |
11.4. Selezione e manutenzione librerie
La selezione della libreria corrente è possibile tramite l’icona
che mostra tutte le
librerie disponibili e permette di selezionarne una. Quando un componente
viene caricato o salvato, viene messo un questa libreria. In nome di
libreria del componente è il contenuto del suo campo valore.
Nota
|
|
11.4.1. Selezione e salvataggio di un componente
Quando si modifica un componente non si sta veramente lavorando sul componente nella sua libreria ma su una copia di esso nella memoria del computer. Ogni azione di modifica può essere facilmente annullata. Un componente può essere caricato da una libreria locale o da un componente esistente.
Selezione componenti
Facendo clic sull’icona
sulla barra strumenti principale viene mostrato l’elenco di tutti i
componenti disponibili, pronti per essere selezionati e caricati dalla
libreria correntemente selezionata.
Nota
|
Se un componente selezionato è un alias, il nome del componente caricato
viene mostrato sulla barra del titolo della finestra al posto dell’alias
selezionato. L’elenco degli alias dei componenti viene sempre caricato con
ogni componente e può essere modificato. Si può creare un nuovo componente
selezionando un alias del componente corrente dal pulsante
![]() |
Nota
|
Oppure, facendo clic sull’icona
![]() ![]() |
Salvataggio di un componente
Dopo la modifica, un componente può essere salvato nella libreria corrente, in una nuova libreria o esportato su un file di salvataggio.
Per salvare il componente modificato nella libreria corrente, fare clic
sull’icona
. Si
noti che il comando di salvataggio salva solo i cambiamenti del componente
nella memoria locale. In questo modo, si può cambiare idea prima di salvare
la libreria.
Per salvare permanentemente i cambiamenti al componente sul file di
libreria, fare clic sull’icona
; sovrascriverà
il file di libreria esistente con i cambiamenti del componente.
Se si desidera creare una nuova libreria contenente il componente corrente,
fare clic sull’icona
. Verrà richiesto
di inserire il nome per la nuova libreria.
Nota
|
Le nuove librerie non sono automaticamente aggiunte al progetto corrente. Bisogna aggiungere qualsiasi nuova libreria si desideri usare in uno schema, all’elenco delle librerie del progetto in Eeschema, usando la finestra di dialogo di configurazione del componente.
|
Fare clic sull’icona
per
creare un file contenente solo il componente corrente. Questo file sarà un
file di libreria standard che conterrà solo un componente. Questo file può
essere usato per importare il componente in un’altra libreria. I effetti il
comando per la creazione di una nuova libreria ed il comando di esportazione
sono praticamente identici.
Trasferire componenti ad un’altra libreria
È molto facile copiare un componente da una libreria sorgente in una di destinazione usando i seguenti comandi:
-
Selezionare la libreria sorgente facendo clic su
.
-
Carica il componente da trasferire facendo clic su
. Il componente verrà mostrato nell’area di modifica.
-
Selezionare la libreria di destinazione facendo clic su
.
-
Salvare il componente corrente sulla nuova libreria nella memoria locale facendo clic su
.
-
Salvare il componente nel file della libreria locale corrente facendo clic su
.
Abbandonare i cambiamenti del componente
Quando si sta lavorando su un componente, il componente modificato è solo una copia di lavoro del componente effettivo nella sua libreria. Ciò significa che fintantoché questo non sia stato salvato, si può ricaricare e annullare tutti cambiamenti effettuati. Se lo si è già aggiornato nella memoria locale e non lo si è salvato nel file di libreria, si può sempre uscire e ricominciare. Eeschema annullerà tutti i cambiamenti.
11.5. Creare componenti di libreria
11.5.1. Creare un nuovo componente
Si può creare un nuovo componente facendo clic su
. Verrà
richiesto un nome per il componente (questo nome viene usato come valore
predefinito per il campo valore nell’editor degli schemi elettrici), un
riferimento (U, IC, R…), il numero di unità per contenitore (per esempio
un 7400 è formato da 4 unità per contenitore) e, se lo si desidera, uno
stile di corpo alternativo (alle volte riferito come DeMorgan). Se il campo
riferimento viene lasciato vuoto, il valore predefinito sarà "U". Queste
proprietà possono essere cambiate anche in seguito, ma è preferibile
impostarle correttamente alla creazione del componente.

Un nuovo componente verrà creato usando le proprietà sopraesposte e apparirà nell’editor come mostrato sotto.

11.5.2. Creare un componente da un altro componente
Spesso, il componente che si vuole creare è simile ad un altro già presente in una libreria componenti. In questo caso risulta più facile caricare e modificare un componente esistente (N.d.T. piuttosto che ricrearne uno nuovo da zero).
-
Caricare il componente che verrà usato come punto di partenza.
-
Fare clic su
o modificarne il nome facendo clic destro sul campo valore modificando il testo. Se si sceglie di duplicare il componente corrente, verrà richiesto di inserire un nuovo nome componente.
-
Se il componente modello possiede degli alias, verrà richiesto di rimuovere gli alias dal nuovo componente che vanno in conflitto con la libreria corrente. Se la risposta è no, la creazione del nuovo componente verrà abortita. Le librerie componnenti non possono avere nomi o alias duplicati.
-
Modifica il nuovo componente come richiesto.
-
Aggiornare il nuovo componente nella libreria corrente facendo clic su
oppure salvare su una nuova libreria facendo clic su
altrimenti, se si vuole salvare questo nuovo componente in un’altra libreria preesistente, selezionare l’altra libreria facendo clic su
e salvare il nuovo componente.
-
Salvare il file di libreria corrente su disco facendo clic su
.
11.5.3. Proprietà del componente
Le proprietà del componente devono essere impostate accuratamente durante la
creazione del componente altrimenti queste vengono ereditate dal componente
copiato. Per cambiare le proprietà del componente, fare clic su
per
mostrare la finestra seguente.

It is very important to correctly set the number of units per package and the alternate symbolic representation, if enabled, because when pins are edited or created the corresponding pins for each unit will be affected. If you change the number of units per package after pin creation and editing, there will be additional work to add the new unit pins and symbols. Nevertheless, it is possible to modify these properties at any time.
Le opzioni grafiche "Mostra numero piedino" e "Mostra nome piedino" definiscono la visibilità del numero piedino e del testo del nome del piedino. Questo testo sarà visibile se le opzioni corrispondenti sono spuntate. L’opzione "Nome piedino interno" imposta la posizione del nome del piedino relativamente al corpo del piedino. Questo testo verrà mostrato all’interno del bordo del componente se l’opzione è spuntata. In questo caso la proprietà "Scostamento nome piedino" definisce lo spostamento del testo dalla fine del corpo del piedino. Valore consigliato da 30 a 40 (in 1/1000 di pollice).
L’esempio sottostante mostra un componente con l’opzione "Nome piedino interno" non selezionata. Si noti la posizione dei nomi e dei numeri di pin.

11.5.4. Componenti con simboli alternativi
Se il componente possiede più di una rappresentazione simbolica, sarà
necessario selezionare i simboli diversi del componente in modo da
modificarli. Per modificare il simbolo normale, fare clic su
.
Per modificare il simbolo alternativo fare clic su
. Usare
mostrato sotto per selezionare l’unità che si desidera modificare.

11.6. Elementi grafici
Gli elementi grafici creano la rappresentazione simbolica di un componente e non contengono informazioni di connessioni elettriche. La loro progettazione è possibile usando i seguenti strumenti:
-
Linee e poligoni definiti da punti di inizio e fine.
-
Rettangoli definiti da due angoli diagonali.
-
Cerchi definiti da centro e raggio.
-
Archi definiti da punti di inizio e fine dell’arco ed il suo centro. Un arco va da 0° a 180°.
La barra strumenti verticale sul lato destro della finestra principale permette di piazzare tutti gli elementi grafici richiesti per progettare la rappresentazione simbolica di un componente.
11.6.1. Appartenenza di elementi grafici
Ogni elemento grafico (linea, arco, cerchio, ecc.) può essere definito come comune a tutte le unità e/o stili di corpi o specifico di una data unità e/o stile corpo. Le opzioni dell’elemento sono accessibili facilmente facendo clic destro sull’elemento per mostrare il menu contestuale per l’elemento selezionato. Di seguito è mostrato il menu contestuale per un elemento linea.

Si può anche fare doppio clic sinistro su un elemento per modificare le sue proprietà. Di seguito viene mostrata la finestra di dialogo delle proprietà di un elemento poligono.

Le proprietà di un elemento grafico sono:
-
Spessore linea che definisce lo spessore della linea dell’elemento nelle unità di disegno corrente.
-
L’impostazione "Comune a tutte le unità nel componente" definisce se l’elemento grafico deve essere disegnato per ogni unità nel componente con più di una unità per contenitore o se l’elemento grafico deve essere disegnato solo per l’unità corrente.
-
L’impostazione "Comune a tutti gli stili di corpi (DeMorgan)" definisce se l’elemento grafico deve essere disegnato per ogni rappresentazione simbolica nei componenti con uno stile di corpo alternativo o se l’elemento grafico deve essere disegnato solo per lo stile di corpo corrente.
-
L’impostazione di stile di riempimento determina se il simbolo definito dall’elemento grafico deve essere disegnato non riempito, riempito con lo sfondo o riempito con il primo piano.
11.6.2. Elementi di testo grafico
L’icona
permette la
creazione di testo grafico. Il testo grafico è sempre leggibile, anche se il
componente viene ribaltato. Si noti che gli elementi di testo grafico non
sono campi.
11.7. Unità multiple per componente e stili di corpo alternativi
I componenti possono avere due rappresentazioni simboliche (un simbolo standard e un simbolo alternativo spesso chiamato "DeMorgan") e/o avere più di una unità per contenitore (per esempio le porte logiche). Alcuni componenti possono avere più di una unità per ogni contenitore con simboli e configurazioni di piedinatura differenti.
Si consideri per esempio un relè con due interruttori che può essere creato come un componente composto di tre diverse unità: una bobina, un interruttore 1, e un interruttore 2. Progettare un componente con unità multiple per contenitore e/o stili di corpo alternativi è molto flessibile. Un pin o un elemento simbolico di corpo può essere comune a tutte le unità o specifico di una data unità o ancora possono essere comuni sia a entrambe le rappresentazioni simboliche che essere specifiche di una data rappresentazione simbolica.
Come impostazione predefinita, i pin sono specifici per ogni rappresentazione simbolica di ogni unità, dato che il numero di pin è proprio di una specifica unità e la forma dipende dalla rappresentazione simbolica. Quando un pin è comune ad ogni unità o ad ogni rappresentazione simbolica, è necessario crearlo solo una volta per tutte le unità e tutte le rappresentazioni simboliche (questo solitamente accade per i pin di alimentazione). Ciò accade anche per le forme grafiche e il testo dello stile del corpo, che possono essere comuni per ogni unità (ma tipicamente sono specifiche per ogni rappresentazione simbolica).
11.7.1. Esempio di un componente con più unità con simboli differenti:
Questo è un esempio di un relè definito con tre unità per contenitore, contatto 1, contatto 2, e la bobina:
Opzione: i pin non sono collegati. Si possono aggiungere o modificare pin per ogni unità senza accoppiamento con pin di altre unità.

Tutte le unità che non sono intercambiabili devono essere selezionate.

Unità 1

Unità 2

Unità 3

Non ha lo stesso simbolo e disposizione di pin e perciò non è intercambiabile con le unità 1 e 2.
Elementi simbolici grafici
In basso le proprietà di un elemento per un corpo grafico. Dall’esempio precedente del relè, le tre unità hanno rappresentazioni simboliche differenti. Perciò, ogni unità è stata creata separatamente e gli elementi del corpo grafico devono avere l’impostazione "Comune a tutte le unità nel componente" disabilitata.

11.8. Creazione e modifica di piedini
Si può fare clic sull’immagine
per
creare e inserire un pin. La modifica di tutte le proprietà del pin viene
fatta facendo doppio clic sul pin o facendo clic destro sul pin per aprire
il menu contestuale del pin. I pin si devono creare con attenzione, dato che
ogni errore avrà conseguenze sul circuito stampato in progettazione. Ogni
pin già posizionato può essere modificato, cancellato e/o spostato.
11.8.1. Panoramica piedino
Un piedino viene definito dalla sua rappresentazione grafica, il suo nome ed il suo "numero". Il "numero" del piedini è definito da un insieme di 4 lettere e/o numeri. Perché lo strumento di controllo regole elettriche (ERC) sia utile, i piedini di tipo "elettrico" (ingresso, uscita, tri-state…) devono anch’essi essere definiti correttamente. Se i piedini di questo tipo non sono definiti correttamente, i risultati del controllo elettrico ERC potrebbero non essere validi.
Note importanti:
-
Non usare spazi nei nomi e nei numeri di piedini.
-
Per definire un nome pin con un segnale invertito (overline) usare il carattere ~ (tilde). Inserendo il prossimo carattere ~ toglierà l’overline. Per esempio \~FO~O mostrerà FO O.
-
Se il nome pin viene ridotto ad un singolo simbolo, il piedino viene considerato come senza nome.
-
I nomi dei piedini che cominciano con # sono riservati per le porte di alimentazione.
-
Un "numero" pin è costituito da 1 a 4 lettere e/o numeri. 1,2,..9999 sono numeri validi. A1, B3, Anod, Gnd, Wire, ecc. sono anch’essi esempi validi.
-
I "numeri" pin duplicati non possono esistere in un componente.
11.8.2. Proprietà piedino

La finestra di dialogo delle proprietà del pin permette di modificare tutte le caratteristiche di un pin. Questa finestra di dialogo salta fuori automaticamente quando si crea un pin o facendo doppio clic su un pin già esistente. Questa finestra di dialogo permette di modificare:
-
Nome e dimensione del testo del nome.
-
Numero e dimensione del testo del numero.
-
Lunghezza.
-
Tipo grafico ed elettrico.
-
Unità e appartenenza a rappresentazioni alternative.
-
Visibilità.
11.8.3. Stili grafici dei pin
Mostrati nella figura sottostante ci sono differenti stili di rappresentazione grafica del pin. La scelta dello stile grafico non ha influenza sul tipo elettrico del pin.

11.8.4. Tipi elettrici del pin
Scegliere il corretto tipo elettrico è importante per lo strumento di controllo delle regole elettriche. I tipi elettrici definiti sono:
-
Bidirezionale, indica un pin che può funzionare sia in ingresso che in uscita (il bus dati di un microprocessore per esempio).
-
Tri-state, è la classica uscita a tre stati (N.d.T. alto, basso, alta impedenza).
-
Passivo, viene usato per pin di componenti passivi come resistenze, connettori, ecc.
-
Non specificato, può essere usato quando non serve (N.d.T. o non si può applicare) il controllo regole elettriche.
-
Ingresso alimentazione, viene usato per i piedini di potenza del componente. I pin di alimentazione vengono automaticamente connessi agli altri pin di ingresso alimentazione con lo stesso nome.
-
Uscita alimentazione, come dice il nome, usati per le uscite degli alimentatori.
-
I tipi collettore aperto e emettitore aperto, si possono usare per uscite funzionanti in quel modo.
-
Non connesso, viene usato quando un componente possiede un pin che non ha una connessione elettrica interna (N.d.T. per esempio aggiunti per aumentare la stabilità meccanica).
11.8.5. Proprietà globali del pin
È possibile modificare la lunghezza o la dimensione del testo del nome e/o numero di tutti i pin usando la voce delle modifiche Globali del menu contestuale del piedino. Fare clic sul parametro che si desidera modificare e battere il nuovo valore che verrà applicato a tutti i piedini correnti del componente.

11.8.6. Definizione piedini per componenti multipli e rappresentazioni simboliche alternative
Componenti con unità e/o rappresentazioni grafiche multiple sono particolarmente problematici durante la creazione e la modifica dei piedini. La maggioranza dei piedini sono specifici della singola unità (perché il loro numero di piedino è specifico per ogni unità) e della singola rappresentazione simbolica (poiché la loro forma e posizione è specifica di ogni rappresentazione simbolica). La creazione e la modifica di piedini può essere problematica per componenti con più unità per contenitore e con rappresentazioni simboliche alternative. L’editor del componente di libreria consente la creazione simultanea di più pin. Come impostazione predefinita, i cambiamenti fatti ad un pin vengono effettuati anche a tutte le unità di un componente multiplo ed ad entrambe le rappresentazioni simboliche per i componenti con rappresentazioni simboliche alternative.
L’unica eccezione a questa regola è il tipo grafico e il nome del
pin. Questa dipendenza è stata stabilita per facilitare la creazione e la
modifica nei casi più comuni. Questa dipendenza può essere disabilitata
agendo sull’icona
presente
sulla barra degli strumenti principale. Quest’ultima permette di creare
piedini per ogni unità e rappresenzazioni, completamente indipendenti.
Un componente può possedere due rappresentazioni simboliche (rappresentazioni conosciute come "DeMorgan") e può essere formato da più di un’unità come nel caso dei componenti con porte logiche. Per certi tipi di componenti, può essere desiderabile avere elementi grafici e pin differenti e indipendenti. Come nell’esempio del relè mostrato in sezione 11.7.1, un relè può essere rappresentato da tre distinte unità: bobina, interruttore 1 e interruttore 2.
The management of the components with multiple units and components with alternate symbolic representations is flexible. A pin can be common or specific to different units. A pin can also be common to both symbolic representations or specific to each symbolic representation.
By default, pins are specific to each representation of each unit, because their number differs for each unit, and their design is different for each symbolic representation. When a pin is common to all units, it only has to drawn once such as in the case of power pins.
An example is the output pin 7400 quad dual input NAND gate. Since there are
four units and two symbolic representations, there are eight separate output
pins defined in the component definition. When creating a new 7400
component, unit A of the normal symbolic representation will be shown in the
library editor. To edit the pin style in alternate symbolic representation,
it must first be enabled by clicking the
button on the tool bar. To
edit the pin number for each unit, select the appropriate unit using the
drop down control.
11.9. Component Fields
All library components are defined with four default fields. The reference designator, value, footprint assignment, and documentation file link fields are created whenever a component is created or copied. Only the reference designator and value fields are required. For existing fields, you can use the context menu commands by right-clicking on the pin. Components defined in libraries are typically defined with these four default fields. Additional fields such as vendor, part number, unit cost, etc. can be added to library components but generally this is done in the schematic editor so the additional fields can be applied to all of the components in the schematic.
11.9.1. Editing Component Fields
To edit an existing component field, right-click on the field text to show the field context menu shown below.

To edit undefined fields, add new fields, or delete optional fields
on the main tool bar to
open the field properties dialog shown below.

Fields are text sections associated with the component. Do not confuse them with the text belonging to the graphic representation of this component.
Note importanti:
-
Modifying value fields effectively creates a new component using the current component as the starting point for the new component. This new component has the name contained in the value field when you save it to the currently selected library.
-
The field edit dialog above must be used to edit a field that is empty or has the invisible attribute enabled.
-
The footprint is defined as an absolute footprint using the LIBNAME:FPNAME format where LIBNAME is the name of the footprint library defined in the footprint library table (see the "Footprint Library Table" section in the Pcbnew "Reference Manual") and FPNAME is the name of the footprint in the library LIBNAME.
11.10. Power Symbols
Power symbols are created the same way as normal components. It may be useful to place them in a dedicated library such as power.lib. Power symbols consist of a graphical symbol and a pin of the type "Power Invisible". Power port symbols are handled like any other component by the schematic capture software. Some precautions are essential. Below is an example of a power +5V symbol.

To create a power symbol, use the following steps:
-
Add a pin of type "Power input" named +5V (important because this name will establish connection to the net +5V), with a pin number of 1 (number of no importance), a length of 0, and a "Line" "Graphic Style".
-
Place a small circle and a segment from the pin to the circle as shown.
-
The anchor of the symbol is on the pin.
-
The component value is +5V.
-
The component reference is \#+5V. The reference text is not important except the first character which must be # to indicate that the component is a power symbol. By convention, every component in which the reference field starts with a # will not appear in the component list or in the netlist and the reference is declared as invisible.
An easier method to create a new power port symbol is to use another symbol as a model:
-
Caricare un simbolo di alimentazione esistente.
-
Cambiare il nome del pin nel nome del nuovo simbolo di alimentazione.
-
Modificare il campo valore impostandolo allo stesso valore del nome del pin se si vuole mostrare il valore del simbolo di alimentazione.
-
Salvare il nuovo componente.
12. LibEdit - Componenti
12.1. Panoramica
Un componente consiste dei seguenti elementi
-
Una rappresentazione grafica (forma geometrica, testi).
-
Piedini.
-
Campi o testo associato usato dai post processori: netlist, elenco componenti.
Due campi saranno inizializzati: riferimento e valore. Il nome progettuale associato al componente, e il nome dell’impronta associata, gli altri campi sono i campi liberi, che in genere possono rimanere vuoti, e possono essere riempiti durante la stesura dello schema elettrico.
Comunque, la gestione della documentazione associata a qualsiasi componente facilita la ricerca, l’uso e la manutenzione delle librerie. La documentazione associata consiste in
-
Una riga di commento.
-
Una riga di parole chiave come TTL CMOS NAND2, separate da spazi.
-
Un nome file allegato (per esempio una application note o un file pdf).
La cartella predefinita per i file allegati:
kicad/share/library/doc
Se non trovato:
kicad/library/doc
Sotto Linux:
/usr/local/kicad/share/library/doc
/usr/share/kicad/library/doc
/usr/local/share/kicad/library/doc
Le parole chiave permettono di cercare selettivamente un componente secondo vari criteri di selezione. Commenti e parole chiave vengono visualizzati in vari menu, in particolare quando si seleziona un componente dalla libreria.
Il componente possiede anche un punto di ancoraggio. Una rotazione o una trasposizione speculare vengono effettuate relativamente a questo punto di ancoraggio; durante il piazzamento del componente questo punto viene usato come riferimento. Di conseguenza sarà utile posizionare accuratamente questo ancoraggio.
Un componente può possedere degli alias, cioè nomi equivalenti. Ciò permette di ridurre notevolmente il numero di componenti da creare (per esempio, un 74LS00 può avere come alias dei 74000, 74HC00, 74HCT00, ecc.).
Infine, i componenti vengono distribuiti in librerie (classificate per genere o per fabbricante) in modo da facilitarne la gestione.
12.2. Posizionamento ancoraggio di un componente
L'àncora è alle coordinate (0,0) e viene mostrata dagli assi blu mostrati sullo schermo.

L'àncora può essere riposizionata selezionando l’icona
e facendo clic sulla nuova
posizione desiderata. Il disegno verrà automaticamente centrato sul nuovo
punto di ancoraggio.
12.3. Alias di componenti
Un alias è un nome aggiuntivo per uno stesso componente nella libreria. Componenti con piedinatura e rappresentazione simili possono essere rappresentati da un solo componente reale, con diversi alias (per esempio un 7400 con alias 74LS00, 74HC00, 74LS37, ecc. ).
L’uso degli alias permette di creare facilmente intere librerie. Inoltre queste librerie saranno molto più compatte e veloci da caricare in KiCad.
Per modificare l’elenco di alias, è necessario selezionare la finestra di
modifica principale tramite l’icona
e
selezionare la cartella degli alias.

Si può perciò aggiungere o rimuovere gli alias a volontà. L’alias corrente non può ovviamente essere rimosso dato che lo si sta modificando.
Per rimuovere tutti gli alias, è necessario prima selezionare il componente radice. Il primo componente nell’elenco degli alias nella finestra di selezione della barra strumenti principale.
12.4. Campi componente
L’editor dei campi viene chiamato tramite l’icona
.
Ci sono quattro campi speciali (testi allegati al componente), e campi configurabili dall’utente

Campi speciali
-
Riferimento.
-
Valore. È il nome del componente nella libreria e il campo valore predefinito nello schema elettrico.
-
Impronta. È il nome dell’impronta usato per la scheda. Non molto utile quando si usa CvPcb per impostare l’elenco delle impronte, ma obbligatorio se CvPcb non viene usato.
-
Foglio. È un campo riservato, non usato al momento della scrittura di questo documento.
12.5. Documentazione componente
Per modificare le informazioni di documentazione, è necessario chiamare la
finestra principale di modifica del componente tramite l’icona
e
selezionare la cartella del documento.

Verificare di aver selezionato l’alias corretto, o il componente radice, dato che questa documentazione è l’unica caratteristica che varia tra alias differenti. Il pulsante "Copia documento dal genitore" permette di copiare le informazioni di documentazione dal componente radice verso l’alias attualmente sottoposto a modifica.
12.5.1. Parole chiave del componente
Le parole chiave permettono di cercare in modo selettivo un componente secondo criteri di selezione specifici (funzioni, famiglia tecnologica, ecc.)
Lo strumento di ricerca di Eeschema non distingue maiuscole e minuscole. Le parole chiave attualmente più usate nelle librerie sono
-
CMOS TTL per le famiglie logiche
-
AND2 NOR3 XOR2 INV… per le porte logiche (AND2 = porta AND a 2 ingressi, NOR3 = porta NOR a 3 ingressi).
-
JKFF DFF… per flip-flop JK o di tipo D.
-
ADC, DAC, MUX…
-
OpenCol per le porte con uscita a collettore aperto. Perciò, se nel programma di progettazione dello schema elettrico si cerca il componente: per parole chiave NAND2 OpenCol, Eeschema mostrerà l’elenco dei componenti aventi queste due parole chiave.
12.5.2. Documentazione del componente (Doc)
La riga di commento (e parole chiave) viene mostrata in vari menu, specialmente quando si seleziona un componente nell’elenco componenti mostrato di una libreria e nel menu di visualizzazione della libreria.
Se questo file di documentazione esiste, esso è accessibile anche dal programma di disegno dello schema elettrico, nel menu a scomparsa mostrato facendo clic destro con il mouse sul componente.
12.5.3. File di documentazione associato (DocFileName)
Indica un file allegato (documentazione, schema elettrico applicativo, ecc.) disponibile (file pdf, schema elettrico, ecc.).
12.5.4. Filtri di impronte per CvPcb
È possibile inserire un elenco di impronte consentite per il componente. Questo elenco agisce come un filtro e viene usato da CvPcb per mostrare solo le impronte permesse. Una lista vuota non filtra nulla.

Si possono usare i caratteri jolly.
S014* consente a CvPcb di mostrare tutte le impronte con un nome che comincia con SO14.
Per una resistenza, R? mostra tutte le impronte con un nome di due lettere che comincia con la R.
Ecco alcuni esempi: con e senza filtri
Con filtri

Senza filtri

12.6. Libreria di simboli
You can easily compile a graphic symbols library file containing frequently used symbols .This can be used for the creation of components (triangles, the shape of AND, OR, Exclusive OR gates, etc.) for saving and subsequent re-use.
These files are stored by default in the library directory and have a .sym extension. The symbols are not gathered in libraries like the components because they are generally not so many.
12.6.1. Export or create a symbol
A component can be exported as a symbol with the button
. You can generally create
only one graphic, also it will be a good idea to delete all pins, if they
exist.
12.6.2. Import a symbol
Importing allows you to add graphics to a component you are editing. A
symbol is imported with the button
. Imported graphics are added as they were created in existing
graphics.
13. Viewlib
13.1. Introduzione
Viewlib allows you to quickly examine the content of libraries. Viewlib is
called by the tool
or by the
"place component" tool available from the right-hand side toolbar.

13.2. Viewlib - main screen

To examine the library content you need to select the wanted library from the list on the left-hand side. Available components will then appear in the second list which allow you to select a component.

13.3. Barra strumenti Viewlib
La barra strumenti in altro viene mostrata di seguito.

I comandi disponibili sono:
|
Selezione della libreria desiderata che può essere selezionata anche dall’elenco mostrato. |
|
Selezione del componente che può essere selezionato anche dall’elenco mostrato. |
|
Mostra il componente precedente. |
|
Mostra il componente successivo. |
|
Strumenti di ingrandimento. |
|
Selezione della rappresentazione (normale o convertita) se esiste. |
|
Selezione della parte, solo per componenti multiparte. |
|
Se esiste, mostra il documento associato. Esiste solo quando chiamato dalla finestra di dialogo di piazzamento del componente da Eeschema. |
|
Chiude Viewlib e piazza il componente selezionato in Eeschema. Questa icona viene mostrata solo quando Viewlib viene chiamato da Eeschema (clic su un simbolo nel selezionatore dei componenti). |
14. Creazione di netlist personalizzate e distinte materiali
14.1. File di netlist intermedio
File distinte materiali e di netlist possono essere convertiti da un file di netlist intermedio creato da Eeschema.
Questo file usa la sintassi XML e si chiama netlist intermedia. La netlist intermedia include una grande quantità di dati sulla scheda e perciò, può essere usata tramite elaborazione successiva per generare distinte materiali o altri rapporti.
A seconda del risultato (distinta materiali o netlist), differenti sottoinsiemi dell’intero file di netlist intermedia saranno usati nella post-elaborazione.
14.1.1. Campione di schema

14.1.2. Campione di file di netlist intermedia
La corrispondente netlist intermedia (sintassi XML) del circuito precedente viene mostrata di seguito.
<?xml version="1.0" encoding="utf-8"?> <export version="D"> <design> <source>F:\kicad_aux\netlist_test\netlist_test.sch</source> <date>29/08/2010 20:35:21</date> <tool>eeschema (2010-08-28 BZR 2458)-unstable</tool> </design> <components> <comp ref="P1"> <value>CONN_4</value> <libsource lib="conn" part="CONN_4"/> <sheetpath names="/" tstamps="/"/> <tstamp>4C6E2141</tstamp> </comp> <comp ref="U2"> <value>74LS74</value> <libsource lib="74xx" part="74LS74"/> <sheetpath names="/" tstamps="/"/> <tstamp>4C6E20BA</tstamp> </comp> <comp ref="U1"> <value>74LS04</value> <libsource lib="74xx" part="74LS04"/> <sheetpath names="/" tstamps="/"/> <tstamp>4C6E20A6</tstamp> </comp> <comp ref="C1"> <value>CP</value> <libsource lib="device" part="CP"/> <sheetpath names="/" tstamps="/"/> <tstamp>4C6E2094</tstamp> </comp> <comp ref="R1"> <value>R</value> <libsource lib="device" part="R"/> <sheetpath names="/" tstamps="/"/> <tstamp>4C6E208A</tstamp> </comp> </components> <libparts> <libpart lib="device" part="C"> <description>Condensateur non polarise</description> <footprints> <fp>SM*</fp> <fp>C?</fp> <fp>C1-1</fp> </footprints> <fields> <field name="Reference">C</field> <field name="Value">C</field> </fields> <pins> <pin num="1" name="~" type="passive"/> <pin num="2" name="~" type="passive"/> </pins> </libpart> <libpart lib="device" part="R"> <description>Resistance</description> <footprints> <fp>R?</fp> <fp>SM0603</fp> <fp>SM0805</fp> <fp>R?-*</fp> <fp>SM1206</fp> </footprints> <fields> <field name="Reference">R</field> <field name="Value">R</field> </fields> <pins> <pin num="1" name="~" type="passive"/> <pin num="2" name="~" type="passive"/> </pins> </libpart> <libpart lib="conn" part="CONN_4"> <description>Symbole general de connecteur</description> <fields> <field name="Reference">P</field> <field name="Value">CONN_4</field> </fields> <pins> <pin num="1" name="P1" type="passive"/> <pin num="2" name="P2" type="passive"/> <pin num="3" name="P3" type="passive"/> <pin num="4" name="P4" type="passive"/> </pins> </libpart> <libpart lib="74xx" part="74LS04"> <description>Hex Inverseur</description> <fields> <field name="Reference">U</field> <field name="Value">74LS04</field> </fields> <pins> <pin num="1" name="~" type="input"/> <pin num="2" name="~" type="output"/> <pin num="3" name="~" type="input"/> <pin num="4" name="~" type="output"/> <pin num="5" name="~" type="input"/> <pin num="6" name="~" type="output"/> <pin num="7" name="GND" type="power_in"/> <pin num="8" name="~" type="output"/> <pin num="9" name="~" type="input"/> <pin num="10" name="~" type="output"/> <pin num="11" name="~" type="input"/> <pin num="12" name="~" type="output"/> <pin num="13" name="~" type="input"/> <pin num="14" name="VCC" type="power_in"/> </pins> </libpart> <libpart lib="74xx" part="74LS74"> <description>Dual D FlipFlop, Set & Reset</description> <docs>74xx/74hc_hct74.pdf</docs> <fields> <field name="Reference">U</field> <field name="Value">74LS74</field> </fields> <pins> <pin num="1" name="Cd" type="input"/> <pin num="2" name="D" type="input"/> <pin num="3" name="Cp" type="input"/> <pin num="4" name="Sd" type="input"/> <pin num="5" name="Q" type="output"/> <pin num="6" name="~Q" type="output"/> <pin num="7" name="GND" type="power_in"/> <pin num="8" name="~Q" type="output"/> <pin num="9" name="Q" type="output"/> <pin num="10" name="Sd" type="input"/> <pin num="11" name="Cp" type="input"/> <pin num="12" name="D" type="input"/> <pin num="13" name="Cd" type="input"/> <pin num="14" name="VCC" type="power_in"/> </pins> </libpart> </libparts> <libraries> <library logical="device"> <uri>F:\kicad\share\library\device.lib</uri> </library> <library logical="conn"> <uri>F:\kicad\share\library\conn.lib</uri> </library> <library logical="74xx"> <uri>F:\kicad\share\library\74xx.lib</uri> </library> </libraries> <nets> <net code="1" name="GND"> <node ref="U1" pin="7"/> <node ref="C1" pin="2"/> <node ref="U2" pin="7"/> <node ref="P1" pin="4"/> </net> <net code="2" name="VCC"> <node ref="R1" pin="1"/> <node ref="U1" pin="14"/> <node ref="U2" pin="4"/> <node ref="U2" pin="1"/> <node ref="U2" pin="14"/> <node ref="P1" pin="1"/> </net> <net code="3" name=""> <node ref="U2" pin="6"/> </net> <net code="4" name=""> <node ref="U1" pin="2"/> <node ref="U2" pin="3"/> </net> <net code="5" name="/SIG_OUT"> <node ref="P1" pin="2"/> <node ref="U2" pin="5"/> <node ref="U2" pin="2"/> </net> <net code="6" name="/CLOCK_IN"> <node ref="R1" pin="2"/> <node ref="C1" pin="1"/> <node ref="U1" pin="1"/> <node ref="P1" pin="3"/> </net> </nets> </export>
14.2. Conversione in un nuovo formato di netlist
Applicando un filtro di post-elaborazione al file di netlist intermedia è possibile generare file di netlist per altre applicazioni o file di distinta materiali. Dato che questa conversione è in effetti una trasformazione da un formato testo ad un altro, si può scrivere questo filtro di post-elaborazione usando Python, XSLT, o qualsiasi altro strumento in grado di ricevere in ingresso dati XML.
XSLT è di per sè un linguaggio XML molto adatto alle trasformazioni XML. Esiste un programma libero di nome xsltproc che è possibile scaricare e installare. Il prgramma xsltproc può essere usato per leggere in ingresso il file XML di netlist intermedio, applicare un foglio di stile per trasformare l’ingresso, e salvare il risultato in un file in uscita. L’uso di xsltproc richiede un file foglio di stile che usi le convenzioni XSLT. L’intero processo di conversione viene gestito da Eeschema, dopo essere stato configurato per l’esecuzione di xsltproc in modo specifico.
14.3. Approccio XSLT
Il documento che descrive le trasformazioni XSL (XSLT) è qui disponibile:
http://www.w3.org/TR/xslt
14.3.1. Creare un file netlist Pads-Pcb
Il formato pads-pcb comprende due sezioni.
-
L’elenco impronte.
-
La netslist: raggruppando riferimenti a piazzole per collegamenti.
Di seguito c'è un foglio di stile che converte il file di netlist intermedio in formato netlist pads-pcb:
<?xml version="1.0" encoding="ISO-8859-1"?> <!--XSL style sheet to Eeschema Generic Netlist Format to PADS netlist format Copyright (C) 2010, SoftPLC Corporation. GPL v2. How to use: https://lists.launchpad.net/kicad-developers/msg05157.html --> <!DOCTYPE xsl:stylesheet [ <!ENTITY nl "
"> <!--new line CR, LF --> ]> <xsl:stylesheet version="1.0" xmlns:xsl="http://www.w3.org/1999/XSL/Transform"> <xsl:output method="text" omit-xml-declaration="yes" indent="no"/> <xsl:template match="/export"> <xsl:text>*PADS-PCB*&nl;*PART*&nl;</xsl:text> <xsl:apply-templates select="components/comp"/> <xsl:text>&nl;*NET*&nl;</xsl:text> <xsl:apply-templates select="nets/net"/> <xsl:text>*END*&nl;</xsl:text> </xsl:template> <!-- for each component --> <xsl:template match="comp"> <xsl:text> </xsl:text> <xsl:value-of select="@ref"/> <xsl:text> </xsl:text> <xsl:choose> <xsl:when test = "footprint != '' "> <xsl:apply-templates select="footprint"/> </xsl:when> <xsl:otherwise> <xsl:text>unknown</xsl:text> </xsl:otherwise> </xsl:choose> <xsl:text>&nl;</xsl:text> </xsl:template> <!-- for each net --> <xsl:template match="net"> <!-- nets are output only if there is more than one pin in net --> <xsl:if test="count(node)>1"> <xsl:text>*SIGNAL* </xsl:text> <xsl:choose> <xsl:when test = "@name != '' "> <xsl:value-of select="@name"/> </xsl:when> <xsl:otherwise> <xsl:text>N-</xsl:text> <xsl:value-of select="@code"/> </xsl:otherwise> </xsl:choose> <xsl:text>&nl;</xsl:text> <xsl:apply-templates select="node"/> </xsl:if> </xsl:template> <!-- for each node --> <xsl:template match="node"> <xsl:text> </xsl:text> <xsl:value-of select="@ref"/> <xsl:text>.</xsl:text> <xsl:value-of select="@pin"/> <xsl:text>&nl;</xsl:text> </xsl:template> </xsl:stylesheet>
Ed ecco il file pads-pcb in uscita dopo l’esecuzione di xsltproc:
*PADS-PCB* *PART* P1 unknown U2 unknown U1 unknown C1 unknown R1 unknown *NET* *SIGNAL* GND U1.7 C1.2 U2.7 P1.4 *SIGNAL* VCC R1.1 U1.14 U2.4 U2.1 U2.14 P1.1 *SIGNAL* N-4 U1.2 U2.3 *SIGNAL* /SIG_OUT P1.2 U2.5 U2.2 *SIGNAL* /CLOCK_IN R1.2 C1.1 U1.1 P1.3 *END*
La riga di comando per effettuare questa conversione è:
kicad\\bin\\xsltproc.exe -o test.net kicad\\bin\\plugins\\netlist_form_pads-pcb.xsl test.tmp
14.3.2. Creazione di un file netlist Cadstar
Il formato Cadstar è formato da due sezioni.
-
L’elenco impronte.
-
La netslist: raggruppando riferimenti a piazzole per collegamenti.
Ecco il file del foglio di stile per effettuare questa specifica conversione:
<?xml version="1.0" encoding="ISO-8859-1"?> <!--XSL style sheet to Eeschema Generic Netlist Format to CADSTAR netlist format Copyright (C) 2010, Jean-Pierre Charras. Copyright (C) 2010, SoftPLC Corporation. GPL v2. <!DOCTYPE xsl:stylesheet [ <!ENTITY nl "
"> <!--new line CR, LF --> ]> <xsl:stylesheet version="1.0" xmlns:xsl="http://www.w3.org/1999/XSL/Transform"> <xsl:output method="text" omit-xml-declaration="yes" indent="no"/> <!-- Netlist header --> <xsl:template match="/export"> <xsl:text>.HEA&nl;</xsl:text> <xsl:apply-templates select="design/date"/> <!-- Generate line .TIM <time> --> <xsl:apply-templates select="design/tool"/> <!-- Generate line .APP <eeschema version> --> <xsl:apply-templates select="components/comp"/> <!-- Generate list of components --> <xsl:text>&nl;&nl;</xsl:text> <xsl:apply-templates select="nets/net"/> <!-- Generate list of nets and connections --> <xsl:text>&nl;.END&nl;</xsl:text> </xsl:template> <!-- Generate line .TIM 20/08/2010 10:45:33 --> <xsl:template match="tool"> <xsl:text>.APP "</xsl:text> <xsl:apply-templates/> <xsl:text>"&nl;</xsl:text> </xsl:template> <!-- Generate line .APP "eeschema (2010-08-17 BZR 2450)-unstable" --> <xsl:template match="date"> <xsl:text>.TIM </xsl:text> <xsl:apply-templates/> <xsl:text>&nl;</xsl:text> </xsl:template> <!-- for each component --> <xsl:template match="comp"> <xsl:text>.ADD_COM </xsl:text> <xsl:value-of select="@ref"/> <xsl:text> </xsl:text> <xsl:choose> <xsl:when test = "value != '' "> <xsl:text>"</xsl:text> <xsl:apply-templates select="value"/> <xsl:text>"</xsl:text> </xsl:when> <xsl:otherwise> <xsl:text>""</xsl:text> </xsl:otherwise> </xsl:choose> <xsl:text>&nl;</xsl:text> </xsl:template> <!-- for each net --> <xsl:template match="net"> <!-- nets are output only if there is more than one pin in net --> <xsl:if test="count(node)>1"> <xsl:variable name="netname"> <xsl:text>"</xsl:text> <xsl:choose> <xsl:when test = "@name != '' "> <xsl:value-of select="@name"/> </xsl:when> <xsl:otherwise> <xsl:text>N-</xsl:text> <xsl:value-of select="@code"/> </xsl:otherwise> </xsl:choose> <xsl:text>"&nl;</xsl:text> </xsl:variable> <xsl:apply-templates select="node" mode="first"/> <xsl:value-of select="$netname"/> <xsl:apply-templates select="node" mode="others"/> </xsl:if> </xsl:template> <!-- for each node --> <xsl:template match="node" mode="first"> <xsl:if test="position()=1"> <xsl:text>.ADD_TER </xsl:text> <xsl:value-of select="@ref"/> <xsl:text>.</xsl:text> <xsl:value-of select="@pin"/> <xsl:text> </xsl:text> </xsl:if> </xsl:template> <xsl:template match="node" mode="others"> <xsl:choose> <xsl:when test='position()=1'> </xsl:when> <xsl:when test='position()=2'> <xsl:text>.TER </xsl:text> </xsl:when> <xsl:otherwise> <xsl:text> </xsl:text> </xsl:otherwise> </xsl:choose> <xsl:if test="position()>1"> <xsl:value-of select="@ref"/> <xsl:text>.</xsl:text> <xsl:value-of select="@pin"/> <xsl:text>&nl;</xsl:text> </xsl:if> </xsl:template> </xsl:stylesheet>
Ecco il file Cadstar in uscita.
.HEA .TIM 21/08/2010 08:12:08 .APP "eeschema (2010-08-09 BZR 2439)-unstable" .ADD_COM P1 "CONN_4" .ADD_COM U2 "74LS74" .ADD_COM U1 "74LS04" .ADD_COM C1 "CP" .ADD_COM R1 "R" .ADD_TER U1.7 "GND" .TER C1.2 U2.7 P1.4 .ADD_TER R1.1 "VCC" .TER U1.14 U2.4 U2.1 U2.14 P1.1 .ADD_TER U1.2 "N-4" .TER U2.3 .ADD_TER P1.2 "/SIG_OUT" .TER U2.5 U2.2 .ADD_TER R1.2 "/CLOCK_IN" .TER C1.1 U1.1 P1.3 .END
14.3.3. Creazione di un file netlist OrcadPCB2
Questo formato ha solo una sezione che consiste nell’elenco impronte. Ogni impronta include il suo elenco di piazzole con un riferimento alla corrispondente connessione.
Ecco il foglio di stile per questa specifica conversione:
<?xml version="1.0" encoding="ISO-8859-1"?> <!--XSL style sheet to Eeschema Generic Netlist Format to CADSTAR netlist format Copyright (C) 2010, SoftPLC Corporation. GPL v2. How to use: https://lists.launchpad.net/kicad-developers/msg05157.html --> <!DOCTYPE xsl:stylesheet [ <!ENTITY nl "
"> <!--new line CR, LF --> ]> <xsl:stylesheet version="1.0" xmlns:xsl="http://www.w3.org/1999/XSL/Transform"> <xsl:output method="text" omit-xml-declaration="yes" indent="no"/> <!-- Netlist header Creates the entire netlist (can be seen as equivalent to main function in C --> <xsl:template match="/export"> <xsl:text>( { Eeschema Netlist Version 1.1 </xsl:text> <!-- Generate line .TIM <time> --> <xsl:apply-templates select="design/date"/> <!-- Generate line eeschema version ... --> <xsl:apply-templates select="design/tool"/> <xsl:text>}&nl;</xsl:text> <!-- Generate the list of components --> <xsl:apply-templates select="components/comp"/> <!-- Generate list of components --> <!-- end of file --> <xsl:text>)&nl;*&nl;</xsl:text> </xsl:template> <!-- Generate id in header like "eeschema (2010-08-17 BZR 2450)-unstable" --> <xsl:template match="tool"> <xsl:apply-templates/> </xsl:template> <!-- Generate date in header like "20/08/2010 10:45:33" --> <xsl:template match="date"> <xsl:apply-templates/> <xsl:text>&nl;</xsl:text> </xsl:template> <!-- This template read each component (path = /export/components/comp) creates lines: ( 3EBF7DBD $noname U1 74LS125 ... pin list ... ) and calls "create_pin_list" template to build the pin list --> <xsl:template match="comp"> <xsl:text> ( </xsl:text> <xsl:choose> <xsl:when test = "tstamp != '' "> <xsl:apply-templates select="tstamp"/> </xsl:when> <xsl:otherwise> <xsl:text>00000000</xsl:text> </xsl:otherwise> </xsl:choose> <xsl:text> </xsl:text> <xsl:choose> <xsl:when test = "footprint != '' "> <xsl:apply-templates select="footprint"/> </xsl:when> <xsl:otherwise> <xsl:text>$noname</xsl:text> </xsl:otherwise> </xsl:choose> <xsl:text> </xsl:text> <xsl:value-of select="@ref"/> <xsl:text> </xsl:text> <xsl:choose> <xsl:when test = "value != '' "> <xsl:apply-templates select="value"/> </xsl:when> <xsl:otherwise> <xsl:text>"~"</xsl:text> </xsl:otherwise> </xsl:choose> <xsl:text>&nl;</xsl:text> <xsl:call-template name="Search_pin_list" > <xsl:with-param name="cmplib_id" select="libsource/@part"/> <xsl:with-param name="cmp_ref" select="@ref"/> </xsl:call-template> <xsl:text> )&nl;</xsl:text> </xsl:template> <!-- This template search for a given lib component description in list lib component descriptions are in /export/libparts, and each description start at ./libpart We search here for the list of pins of the given component This template has 2 parameters: "cmplib_id" (reference in libparts) "cmp_ref" (schematic reference of the given component) --> <xsl:template name="Search_pin_list" > <xsl:param name="cmplib_id" select="0" /> <xsl:param name="cmp_ref" select="0" /> <xsl:for-each select="/export/libparts/libpart"> <xsl:if test = "@part = $cmplib_id "> <xsl:apply-templates name="build_pin_list" select="pins/pin"> <xsl:with-param name="cmp_ref" select="$cmp_ref"/> </xsl:apply-templates> </xsl:if> </xsl:for-each> </xsl:template> <!-- This template writes the pin list of a component from the pin list of the library description The pin list from library description is something like <pins> <pin num="1" type="passive"/> <pin num="2" type="passive"/> </pins> Output pin list is ( <pin num> <net name> ) something like ( 1 VCC ) ( 2 GND ) --> <xsl:template name="build_pin_list" match="pin"> <xsl:param name="cmp_ref" select="0" /> <!-- write pin numner and separator --> <xsl:text> ( </xsl:text> <xsl:value-of select="@num"/> <xsl:text> </xsl:text> <!-- search net name in nets section and write it: --> <xsl:variable name="pinNum" select="@num" /> <xsl:for-each select="/export/nets/net"> <!-- net name is output only if there is more than one pin in net else use "?" as net name, so count items in this net --> <xsl:variable name="pinCnt" select="count(node)" /> <xsl:apply-templates name="Search_pin_netname" select="node"> <xsl:with-param name="cmp_ref" select="$cmp_ref"/> <xsl:with-param name="pin_cnt_in_net" select="$pinCnt"/> <xsl:with-param name="pin_num"> <xsl:value-of select="$pinNum"/> </xsl:with-param> </xsl:apply-templates> </xsl:for-each> <!-- close line --> <xsl:text> )&nl;</xsl:text> </xsl:template> <!-- This template writes the pin netname of a given pin of a given component from the nets list The nets list description is something like <nets> <net code="1" name="GND"> <node ref="J1" pin="20"/> <node ref="C2" pin="2"/> </net> <net code="2" name=""> <node ref="U2" pin="11"/> </net> </nets> This template has 2 parameters: "cmp_ref" (schematic reference of the given component) "pin_num" (pin number) --> <xsl:template name="Search_pin_netname" match="node"> <xsl:param name="cmp_ref" select="0" /> <xsl:param name="pin_num" select="0" /> <xsl:param name="pin_cnt_in_net" select="0" /> <xsl:if test = "@ref = $cmp_ref "> <xsl:if test = "@pin = $pin_num"> <!-- net name is output only if there is more than one pin in net else use "?" as net name --> <xsl:if test = "$pin_cnt_in_net>1"> <xsl:choose> <!-- if a net has a name, use it, else build a name from its net code --> <xsl:when test = "../@name != '' "> <xsl:value-of select="../@name"/> </xsl:when> <xsl:otherwise> <xsl:text>$N-0</xsl:text><xsl:value-of select="../@code"/> </xsl:otherwise> </xsl:choose> </xsl:if> <xsl:if test = "$pin_cnt_in_net <2"> <xsl:text>?</xsl:text> </xsl:if> </xsl:if> </xsl:if> </xsl:template> </xsl:stylesheet>
Ecco il file OrcadPCB2 risultante.
( { Eeschema Netlist Version 1.1 29/08/2010 21:07:51 eeschema (2010-08-28 BZR 2458)-unstable} ( 4C6E2141 $noname P1 CONN_4 ( 1 VCC ) ( 2 /SIG_OUT ) ( 3 /CLOCK_IN ) ( 4 GND ) ) ( 4C6E20BA $noname U2 74LS74 ( 1 VCC ) ( 2 /SIG_OUT ) ( 3 N-04 ) ( 4 VCC ) ( 5 /SIG_OUT ) ( 6 ? ) ( 7 GND ) ( 14 VCC ) ) ( 4C6E20A6 $noname U1 74LS04 ( 1 /CLOCK_IN ) ( 2 N-04 ) ( 7 GND ) ( 14 VCC ) ) ( 4C6E2094 $noname C1 CP ( 1 /CLOCK_IN ) ( 2 GND ) ) ( 4C6E208A $noname R1 R ( 1 VCC ) ( 2 /CLOCK_IN ) ) ) *
14.3.4. Interfaccia plugin di Eeschema
I convertitori di netlist intermedia possono essere automaticamente eseguiti dall’interno di Eeschema.
Inizializzazione della finestra di dialogo
È possibile aggiungere una nuova scheda interfaccia utente di plugin di netlist facendo clic sul pulsante Aggiungi plugin.

Ecco come appaiono i dati di configurazione per la scheda PadsPcb:

Parametri di configurazione plugin
La finestra di dialogo di configurazione plugin richiede le seguenti informazioni:
-
Il titolo: per esempio, il nome del formato della netlist.
-
La riga di comando che serve per eseguire il convertitore.
Fatto clic sul pulsante della netlist ecco cosa succede:
-
Eeschema crea un file di netlist intermedio *.xml, per esempio test.xml.
-
Eeschema esegue il plugin leggendo test.xml e crea test.net.
Generazione di file di netlist tramite linea di comando
Assumendo che si stia usando il programma xsltproc.exe per applicare il foglio di stile al file intermedio, xsltproc.exe verrà eseguito tramite il seguente comando:
xsltproc.exe -o <nomefile in uscita> <nomefile foglio di stile> <file XML in ingresso da convertire>
In KiCad sotto Windows la riga di comando è la seguente:
f:/kicad/bin/xsltproc.exe -o "%O" f:/kicad/bin/plugins/netlist_form_pads-pcb.xsl "%I"
Sotto Linux il comando diventa il seguente:
xsltproc -o "%O" /usr/local/kicad/bin/plugins/netlist_form_pads-pcb.xsl "%I"
Dove netlist_form_pads-pcb.xsl è il foglio di stile che si sta applicando. Non si deve dimenticare le virgolette intorno ai nomi dei file, ciò permette di avere spazi dopo la sostituzione da parte di Eeschema.
Il formato della riga di comando accetta parametri nei nomi di file:
I parametri di formattazione supportati sono:
-
%B ⇒ nome file base e percorso del file di uscita selezionato, senza percorso ed estensione.
-
%I ⇒ il nome del file completo di percorso del file di ingresso temporaneo (il netfile intermedio).
-
%O ⇒ nome e percorso completi del file d’uscita scelto dall’utente.
%I verrà rimpiazzato dall’effettivo nome file intermedio
%O verrà rimpiazzato dall’effettivo nome del file d’uscita.
Formato della riga di comando: esempio per xsltproc
Il formato della riga di comando per xsltproc è il seguente:
<percorso di xsltproc> xsltproc <parametri di xsltproc>
sotto Windows:
f:/kicad/bin/xsltproc.exe -o "%O" f:/kicad/bin/plugins/netlist_form_pads-pcb.xsl "%I"
sotto Linux:
xsltproc -o "%O" /usr/local/kicad/bin/plugins/netlist_form_pads-pcb.xsl "%I"
In tutti gli esempi sopra descritti si presume che xsltproc sia installato sul proprio computer sotto Windows e che tutti i file siano posti in kicad/bin.
14.3.5. Generazione distinta materiali
Dato che il file di netlist intermedio contiene tutte le informazioni sui componenti utilizzati, da esso è possibile estrarre una distinta materiali. Ecco la finestra di impostazioni del plugin (su Linux) per creare un file di distinta materiali personalizzato:

Il percorso del foglio di stile bom2csv.xsl dipende dal sistema operativo in uso. Attualmente il migliore foglio di stile XSLT per la generazione della distinta materiali si chiama bom2csv.xsl. Questo è modificabile liberamente per venire incontro alle proprie esigenze, ma se si sviluppa qualcosa di universalmente utile, chiedete e la comunità degli sviluppatori sarà ben lieta di includere i vostri miglioramenti nel progetto KiCad.
14.4. Formato della riga di comando: esempio di script python
Il formato della riga di comando per python è qualcosa del genere:
python <nome file script> <file in ingresso> <file in uscita>
sotto Windows:
python *.exe f:/kicad/python/mio_script_python.py "%I" "%O"
sotto Linux:
python /usr/local/kicad/python/mio_script_python.py "%I" "%O"
Assumendo che python sia installato nel proprio PC.
14.5. Struttura etlist intermedia
Questo campione dà un’idea del formato del file netlist.
<?xml version="1.0" encoding="utf-8"?> <export version="D"> <design> <source>F:\kicad_aux\netlist_test\netlist_test.sch</source> <date>29/08/2010 21:07:51</date> <tool>eeschema (2010-08-28 BZR 2458)-unstable</tool> </design> <components> <comp ref="P1"> <value>CONN_4</value> <libsource lib="conn" part="CONN_4"/> <sheetpath names="/" tstamps="/"/> <tstamp>4C6E2141</tstamp> </comp> <comp ref="U2"> <value>74LS74</value> <libsource lib="74xx" part="74LS74"/> <sheetpath names="/" tstamps="/"/> <tstamp>4C6E20BA</tstamp> </comp> <comp ref="U1"> <value>74LS04</value> <libsource lib="74xx" part="74LS04"/> <sheetpath names="/" tstamps="/"/> <tstamp>4C6E20A6</tstamp> </comp> <comp ref="C1"> <value>CP</value> <libsource lib="device" part="CP"/> <sheetpath names="/" tstamps="/"/> <tstamp>4C6E2094</tstamp> <comp ref="R1"> <value>R</value> <libsource lib="device" part="R"/> <sheetpath names="/" tstamps="/"/> <tstamp>4C6E208A</tstamp> </comp> </components> <libparts/> <libraries/> <nets> <net code="1" name="GND"> <node ref="U1" pin="7"/> <node ref="C1" pin="2"/> <node ref="U2" pin="7"/> <node ref="P1" pin="4"/> </net> <net code="2" name="VCC"> <node ref="R1" pin="1"/> <node ref="U1" pin="14"/> <node ref="U2" pin="4"/> <node ref="U2" pin="1"/> <node ref="U2" pin="14"/> <node ref="P1" pin="1"/> </net> <net code="3" name=""> <node ref="U2" pin="6"/> </net> <net code="4" name=""> <node ref="U1" pin="2"/> <node ref="U2" pin="3"/> </net> <net code="5" name="/SIG_OUT"> <node ref="P1" pin="2"/> <node ref="U2" pin="5"/> <node ref="U2" pin="2"/> </net> <net code="6" name="/CLOCK_IN"> <node ref="R1" pin="2"/> <node ref="C1" pin="1"/> <node ref="U1" pin="1"/> <node ref="P1" pin="3"/> </net> </nets> </export>
14.5.1. Struttura generale del file netlist
La netlist intermedia consta di cinque sezioni.
-
La sezione intestazione.
-
La sezione componenti.
-
La sezione librerie di parti.
-
La sezione librerie.
-
La sezione collegamenti.
Il contenuto del file ha il delimitatore <export>
<export version="D"> ... </export>
14.5.2. Sezione intestazione
L’intestazione ha il delimitatore <design>
<design> <source>F:\kicad_aux\netlist_test\netlist_test.sch</source> <date>21/08/2010 08:12:08</date> <tool>eeschema (2010-08-09 BZR 2439)-unstable</tool> </design>
Questa sezione può essere considerata una sezione di commento.
14.5.3. La sezione componenti
La sezione componenti ha il delimitatore <componenti>
<components> <comp ref="P1"> <value>CONN_4</value> <libsource lib="conn" part="CONN_4"/> <sheetpath names="/" tstamps="/"/> <tstamp>4C6E2141</tstamp> </comp> </components>
Questa sezione contiene l’elenco dei componente nello schema. Ogni componente viene descritto in questo modo:
<comp ref="P1"> <value>CONN_4</value> <libsource lib="conn" part="CONN_4"/> <sheetpath names="/" tstamps="/"/> <tstamp>4C6E2141</tstamp> </comp>
libsource |
nome della libreria dove questo componente è stato trovato. |
part |
component name inside this library. |
sheetpath |
path of the sheet inside the hierarchy: identify the sheet within the full schematic hierarchy. |
tstamps (time stamps) |
time stamp of the schematic file. |
tstamp (time stamp) |
time stamp of the component. |
Note about time stamps for components
To identify a component in a netlist and therefore on a board, the timestamp reference is used as unique for each component. However KiCad provides an auxiliary way to identify a component which is the corresponding footprint on the board. This allows the re-annotation of components in a schematic project and does not loose the link between the component and its footprint.
A time stamp is an unique identifier for each component or sheet in a schematic project. However, in complex hierarchies, the same sheet is used more than once, so this sheet contains components having the same time stamp.
A given sheet inside a complex hierarchy has an unique identifier: its sheetpath. A given component (inside a complex hierarchy) has an unique identifier: the sheetpath + its tstamp
14.5.4. The libparts section
The libparts section has the delimiter <libparts>, and the content of this section is defined in the schematic libraries. The libparts section contains
-
The allowed footprints names (names use jokers) delimiter <fp>.
-
The fields defined in the library delimiter <fields>.
-
The list of pins delimiter <pins>.
<libparts> <libpart lib="device" part="CP"> <description>Condensateur polarise</description> <footprints> <fp>CP*</fp> <fp>SM*</fp> </footprints> <fields> <field name="Reference">C</field> <field name="Valeur">CP</field> </fields> <pins> <pin num="1" name="1" type="passive"/> <pin num="2" name="2" type="passive"/> </pins> </libpart> </libparts>
Lines like <pin num="1" type="passive"/> give also the electrical pin type. Possible electrical pin types are
Input |
Usual input pin |
Output |
Usual output |
Bidirectional |
Input or Output |
Tri-state |
Bus input/output |
Passive |
Usual ends of passive components |
Unspecified |
Unknown electrical type |
Power input |
Power input of a component |
Power output |
Power output like a regulator output |
Open collector |
Open collector often found in analog comparators |
Open emitter |
Open emitter sometimes found in logic |
Not connected |
Must be left open in schematic |
14.5.5. The libraries section
The libraries section has the delimiter <libraries>. This section contains the list of schematic libraries used in the project.
<libraries> <library logical="device"> <uri>F:\kicad\share\library\device.lib</uri> </library> <library logical="conn"> <uri>F:\kicad\share\library\conn.lib</uri> </library> </libraries>
14.5.6. The nets section
The nets section has the delimiter <nets>. This section contains the "connectivity" of the schematic.
<nets> <net code="1" name="GND"> <node ref="U1" pin="7"/> <node ref="C1" pin="2"/> <node ref="U2" pin="7"/> <node ref="P1" pin="4"/> </net> <net code="2" name="VCC"> <node ref="R1" pin="1"/> <node ref="U1" pin="14"/> <node ref="U2" pin="4"/> <node ref="U2" pin="1"/> <node ref="U2" pin="14"/> <node ref="P1" pin="1"/> </net> </nets>
This section lists all nets in the schematic.
A possible net contains the following.
<net code="1" name="GND"> <node ref="U1" pin="7"/> <node ref="C1" pin="2"/> <node ref="U2" pin="7"/> <node ref="P1" pin="4"/> </net>
net code |
is an internal identifier for this net |
name |
is a name for this net |
node |
give a pin reference connected to this net |
14.6. More about xsltproc
Refer to the page: http://xmlsoft.org/XSLT/xsltproc.html
14.6.1. Introduzione
xsltproc is a command line tool for applying XSLT style-sheets to XML documents. While it was developed as part of the GNOME project, it can operate independently of the GNOME desktop.
xsltproc is invoked from the command line with the name of the style-sheet to be used followed by the name of the file or files to which the style-sheet is to be applied. It will use the standard input if a filename provided is - .
If a style-sheet is included in an XML document with a Style-sheet Processing Instruction, no style-sheet needs to be named in the command line. xsltproc will automatically detect the included style-sheet and use it. By default, the output is to stdout. You can specify a file for output using the -o option.
14.6.2. Synopsis
xsltproc [[-V] | [-v] | [-o *file* ] | [--timing] | [--repeat] | [--debug] | [--novalid] | [--noout] | [--maxdepth *val* ] | [--html] | [--param *name* *value* ] | [--stringparam *name* *value* ] | [--nonet] | [--path *paths* ] | [--load-trace] | [--catalogs] | [--xinclude] | [--profile] | [--dumpextensions] | [--nowrite] | [--nomkdir] | [--writesubtree] | [--nodtdattr]] [ *stylesheet* ] [ *file1* ] [ *file2* ] [ *....* ]
14.6.3. Command line options
-V or --version
Show the version of libxml and libxslt used.
-v or --verbose
Output each step taken by xsltproc in processing the stylesheet and the document.
-o or --output file
Direct output to the file named file. For multiple outputs, also known as “chunking”, -o directory/ directs the output files to a specified directory. The directory must already exist.
--timing
Display the time used for parsing the stylesheet, parsing the document and applying the stylesheet and saving the result. Displayed in milliseconds.
--repeat
Run the transformation 20 times. Used for timing tests.
--debug
Output an XML tree of the transformed document for debugging purposes.
--novalid
Skip loading the document’s DTD.
--noout
Do not output the result.
--maxdepth value
Adjust the maximum depth of the template stack before libxslt concludes it is in an infinite loop. The default is 500.
--html
The input document is an HTML file.
--param name value
Pass a parameter of name name and value value to the stylesheet. You may pass multiple name/value pairs up to a maximum of 32. If the value being passed is a string rather than a node identifier, use --stringparam instead.
--stringparam name value
Pass a paramenter of name name and value value where value is a string rather than a node identifier. (Note: The string must be utf-8.)
--nonet
Do not use the Internet to fetch DTD’s, entities or documents.
--path paths
Use the list (separated by space or column) of filesystem paths specified by paths to load DTDs, entities or documents.
--load-trace
Display to stderr all the documents loaded during the processing.
--catalogs
Use the SGML catalog specified in SGML_CATALOG_FILES to resolve the location of external entities. By default, xsltproc looks for the catalog specified in XML_CATALOG_FILES. If that is not specified, it uses /etc/xml/catalog.
--xinclude
Process the input document using the Xinclude specification. More details on this can be found in the Xinclude specification: http://www.w3.org/TR/xinclude/
--profile --norman
Output profiling information detailing the amount of time spent in each part of the stylesheet. This is useful in optimizing stylesheet performance.
--dumpextensions
Dumps the list of all registered extensions to stdout.
--nowrite
Refuses to write to any file or resource.
--nomkdir
Refuses to create directories.
--writesubtree path
Allow file write only within the path subtree.
--nodtdattr
Do not apply default attributes from the document’s DTD.
14.6.4. Xsltproc return values
xsltproc returns a status number that can be quite useful when calling it within a script.
0: normal
1: no argument
2: too many parameters
3: unknown option
4: failed to parse the stylesheet
5: error in the stylesheet
6: error in one of the documents
7: unsupported xsl:output method
8: string parameter contains both quote and double-quotes
9: internal processing error
10: processing was stopped by a terminating message
11: could not write the result to the output file
14.6.5. Ulteriori informazioni su xsltproc
pagina web di libxml: http://www.xmlsoft.org/
Pagina W3C XSLT: http://www.w3.org/TR/xslt